BAGHERIA (PALERMO) – I carabinieri di Bagheria hanno fatto scattare provvedimenti nei confronti di 8 persone (una in carcere, 5 agli arresti domiciliari e 2 con obbligo di dimora nel comune di residenza) ritenute responsabili di furto, minaccia e lesioni nel periodo compreso tra il luglio e il dicembre del 2017.
Secondo i militari sono loro che hanno preso di mira molte case di Bagheria e comuni limitrofi. Le abitazioni da colpire venivano individuate dalla 40enne Filippa Scavo che studiava la vittima, informandosi attraverso i social, in particolare, sull’esistenza di eventi familiari che lasciassero presupporre l’assenza dalle case degli appartenenti al nucleo familiare (come matrimoni o altre cerimonie religiose), quindi segnalando ai propri complici il momento più opportuno per consumare il furto.
Ogni informazione raccolta era importante per consentire al suo compagno Gianni Barone di mettere a segno il colpo senza trovare nessuno in casa. Le indagini hanno permesso di identificare gli autori di ben 16 furti e individuare alcuni dei canali di ricettazione utilizzati dal gruppo.
La banda poteva contare su un gruppo di giovani pronto ad entrare in azione e rubare nelle abitazioni. Il trentenne Barone è finito in carcere. Agli arresti domiciliari Filippa Scavo, 40 anni, Giuseppe D’Amore, 26 anni, Francesco D’Amico, 22 anni, Cristian Galioto, 20 anni, e Vincenzo Samuele Morana, 21 anni. Obbligo di dimora a Christian Casalnuovo, 20 anni, e Vincenzo Marco Galioto, 22 anni.
Inoltre è stato appurato come in una circostanza alcuni indagati, dopo essere stati visti da un cittadino armeggiare in maniera sospetta nei pressi di un’abitazione, avessero minacciato di morte e malmenato quest’ultimo con una mazza da baseball. Per l’esecuzione dei provvedimenti sono stati impegnati circa 60 carabinieri.
Spiati sui social e derubati
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