CATANIA – Tre badanti romene, la 48enne Luminita Fita e le figlie Anca Cornelia e Lucretia Elena (di 32 e 30 anni), sono finite agli arresti domiciliari per circonvenzione d’incapace nei confronti di un’anziana catanese.
La Procura ha fatto luce sulla situazione di assoggettamento della donna. Dopo aver ottenuto la sua fiducia, abusando della menomazione della sua facoltà di
discernimento per anni hanno sfruttato il suo “stato di vulnerabilità” per prosciugarle il patrimonio attraverso consegna di denaro contante, bonifici ed emissione di assegni sui loro conti correnti.
In totale tra l’inizio del 2017 e la fine del 2018 secondo gli investigatori si sono fatte consegnare 300 mila euro. Le indagini sono state avviate dopo la denuncia di un parente dell’anziana, la quale nel 2012 in seguito a una rovinosa caduta si era trovata assieme al marito, nella necessità di ricevere assistenza continua. Aveva dunque contattato un conoscente che le aveva presentato le romene.
Dopo la morte del marito la signora ha continuato a servirsi delle tre donne, le quali nel corso degli anni hanno osteggiato i contatti tra l’anziana e i parenti, gli amici o i vicini di casa. Erano le uniche ad accompagnarla fuori, soprattutto presso la banca in cui era correntista.
Badavano solo ai soldi
Catania. Prosciugano il patrimonio di un'anziana facendosi consegnare in due anni 300.000 euro: arrestate madre e figlie romene