TERMINI IMERESE (PALERMO) – “È una tristezza infinita, dentro la fabbrica é un deserto industriale, pensavamo di avere toccato il fondo ma gli arresti del management sono l’epilogo di una catastrofe”.
Davanti ai cancelli della Blutec lo scoramento si legge nei volti dei lavoratori radunati nel piazzale all’indomani degli arresti del presidente e dell’amministratore delegato della società Roberto Ginatta e Cosimo Di Cursi accusati dalla Procura di Termini Imerese di malversazione ai danni dello Stato per avere distratto 16 milioni di finanziamenti pubblici che dovevano servire al rilancio della fabbrica mai avvenuto. I lavoratori temono ora di perdere anche la cassa integrazione.
“La norma è passata in Senato, ora aspettiamo la Camera ma adesso che Blutec è in amministrazione giudiziaria bisogna capire se il piano di ristrutturazione potrà andare avanti perché l’erogazione della Cig è legata proprio a questo aspetto”, dice Vincenzo Comella della Uilm. Sono 570 i lavoratori che attendono lo sblocco della Cig. Spetta all’amministratore giudiziario, Giuseppe Glorioso nominato dal Tribunale, fare le verifiche sulla situazione finanziaria di Blutec, solo dopo si capirà se il progetto sarà ancora valido o meno. Intanto gli operai invocano l’intervento del governo Conte. “Il ministro Di Maio ci convochi al più presto” dicono i lavoratori che vedono davanti a loro un futuro sempre più nero.
In pullman a Roma per manifestare davanti al Mise non appena i sindacati saranno convocati per la vertenza Blutec, precipitata dopo gli arresti del management per malversazione ai danni dello Stato con l’accusa di avere distratto 16 milioni di euro di finanziamenti pubblici. È quanto deciso in assemblea all’interno della fabbrica di Termini Imerese da dove poi i lavoratori sono usciti per radunarsi nuovamente davanti ai cancelli. Nel pomeriggio i lavoratori incontreranno in piazza Duomo, a Termini Imerese, il cartello dei sindaci del comprensorio che li sta sostenendo nelle iniziative di protesta. Domani una delegazione dovrebbe incontrare il vice presidente dell’assemblea siciliana Giancarlo Cancelleri.
Intanto lo studio legale torinese Grande Stevens respinge “con forza” le accuse nei confronti di Blutec e dell’ad Roberto Ginatta. E’ “molto arduo immaginare una preordinata macchinazione per sottrarre fondi pubblici nettamente inferiori ai costi già ad oggi sostenuti in proprio per la reindustrializzazione del sito e i relativi progetti occupazionali”. E annuncia di avere già assunto le necessarie iniziative per dimostrare la loro oggettiva infondatezza e per rimettere l’azienda nelle mani dei legittimi titolari. “I profili occupazionali di Termini Imerese sono sempre stati al centro del progetto industriale di Blutec”.
Blutec, la rabbia e la tristezza
Termini Imerese. Dopo l'arresto dei manager dell'azienda, si teme per la cassa integrazione. I sindacati pronti a manifestare a Roma. La difesa: "Mai sottratto fondi pubblici"
Il retroscena: "Era già pronto accordo con un'azienda cinese"