a. cig.) Walter Novellino non suona la nona. Ma neppure stecca l’esordio. Il nuovo corso sulla panchina del Catania si apre con un pareggio. Che ferma a otto la striscia di vittorie casalinghe consecutive degli etnei, ma matura con una provvidenziale rimonta evitando così di acuire il tasso di stress in un ambiente che nell’ultima settimana non si è fatto mancare nulla.
Per le statistiche è un pari interno, eppure quella col Potenza sembra quasi una gara in trasferta. L’effetto delle curve vuote, frutto dello sciopero proclamato dal tifo organizzato, è straniante. La spinta dei settori più caldi del Massimino manca, eccome se manca. Paradossalmente, a echeggiare durante i 90′ sono spesso i cori provenienti dallo spicchio di stadio riservato agli ospiti.
Il fattore ambientale aggiunge un ulteriore elemento di particolarità a una domenica segnata dal debutto del tecnico di Montemarano. Da Novellino ci si aspettava in primis una scossa sul piano caratteriale. L’input arriva, ma i rossazzurri hanno bisogno di 45 minuti per elaborarlo nel modo corretto.
Il Catania del primo tempo fa prevalere il nervosismo non riuscendo a trasformare la tensione nella giusta carica agonistica. A incidere sono anche le scelte di Novellino e i due episodi chiave. L’allenatore irpino opta per il 4-3-3 cercando di stravolgere la squadra il meno possibile: il buco sulla destra in difesa viene risolto adattando Carriero, in avanti la sorpresa è Angiulli esterno a sinistra accanto a Curiale e Manneh.
L’ex Ternana, però, è palesemente a disagio in un ruolo non suo e riceve supporto insufficiente da un Baraye non troppo ispirato. Non a caso, i padroni di casa fanno le cose migliori dalla parte opposta, dove la vivacità di Manneh qualche apprensione agli avversari la crea. E proprio uno spunto del gambiano, andato giù sulla chiusura di Giosa, vale il rigore al quarto d’ora che lo specialista Lodi si fa però parare da Breza.
Giunto a un passo dal mettersi in discesa, l’incontro diventa una ripida salita nel giro di venti minuti. Il Potenza, che in avvio si era reso pericoloso con un intervento in spaccata di Lescano su traversone dalla sinistra di Sepe, pur senza fare nulla di trascendentale passa in vantaggio con un colpo di testa di Giosa su punizione dalla trequarti di Emerson.
L’intervallo restituisce alla partita un Catania rigenerato e più logico. Novellino rimpiazza Angiulli con Di Piazza e tocca i tasti giusti nello spogliatoio. Tre angoli nei primi tre minuti fanno intuire come gli etnei abbiano inquadrato meglio la situazione. Il Potenza probabilmente accusa anche la fatica dell’impegno di giovedì in Coppa Italia col Trapani, si abbassa nella propria metà campo e subisce a lungo l’iniziativa avversaria.
I rossazzurri ci provano a più riprese con Di Piazza, Aya, Lodi (due volte) e Curiale, ancora una volta poco incisivo in fase di finalizzazione nonostante la fiducia accordatagli da Novellino. L’ingresso di Marotta dà ulteriore slancio al forcing catanese, che a un quarto d’ora dalla fine sfocia nel meritato pareggio: bel duetto Marotta-Manneh-Marotta e diagonale sul secondo palo per l’appoggio comodo di Di Piazza.
Il Catania ci crede, ma due minuti più tardi Carriero è assai ingenuo nel rimediare il secondo giallo per un evitabile fallo a 70 metri dalla propria porta. Pur in dieci, gli etnei (con Aya spedito a destra e Biagianti centrale difensivo d’emergenza) piacciono per la tenacia con la quale inseguono i tre punti. Pisseri resta inoperoso, i pericoli li corre il collega Breza, che si salva in qualche modo su un tiro di Di Piazza e ringrazia Giosa allo scadere per un tocco che impedisce a un passaggio di Di Piazza di raggiungere Marotta solo in area.
E’ l’ultima emozione di una prova in crescendo. Novellino riparta da qui, dalla personalità mostrata nel secondo tempo, e da un punto che inaspettatamente serve ad agganciare al terzo posto il Catanzaro, battuto a Bisceglie (vi ricorda qualcosa?) e prossimo avversario in calendario per un big match fondamentale in chiave play off.
In attesa di (ri)trovare il Massimino nella sua veste migliore, quella che il tecnico ha conosciuto bene ai tempi della sua esperienza in maglia rossazzurra, e non nella pallida versione odierna.
CATANIA-POTENZA 1-1
Catania (4-3-3): Pisseri 6; Carriero 5, Aya 6, Silvestri 6, Baraye 5.5; G. Rizzo 5.5, Lodi 5.5, Biagianti 6; Manneh 6.5 (45′ st Liguori sv), Curiale 5 (19′ st Marotta 6.5), Angiulli 5 (1′ st Di Piazza 6.5). In panchina: Bardini, Lovric, Marchese, Valeau, Bucolo, Llama, Brodic. Allenatore: Novellino 6.5
Potenza (3-5-2): Breza 7; Sales 6, Giosa 6.5, Emerson 6; Coccia 6.5, Guaita 6 (14′ st Piccini 6), Matera 6 (37′ st Coppola sv), Ricci 6 (24′ st Dettori 6), Sepe 6; Franca 5 (37′ st Genchi sv), Lescano 5.5 (24′ st Bacio Terracino sv). In panchina: Mazzoleni, Di Somma, Di Modugno, Panico, Murano, Longo. Allenatore: Raffaele 6.
Arbitro: Miele di Torino 5.5
Reti: 35′ pt Giosa; 30′ st Di Piazza.
Note: spettatori e incasso non comunicati. Ammoniti: Ricci, Curiale, Sales, Breza, Coppola. Espulso Carriero per doppia ammonizione. Angoli: 7-3. Recupero: 2′, 5′.