a.cig.) Ora sì che ci siamo. L’avversario migliore fa emergere il Catania migliore. Solido, compatto, di personalità.
Serviva il quotato Catanzaro, una delle formazioni più accreditate del torneo, per far cambiare passo ai rossazzurri. Biagianti e soci sfoderano una prestazione da vera big andandosi a prendere tre punti in rimonta che valgono il terzo posto in solitario e rilanciano le loro ambizioni nel rush finale in alta quota proprio in vista di un’altra sfida chiave, domenica prossima al Massimino contro la capolista Juve Stabia.
Tornare a casa con un risultato positivo dal Ceravolo richiedeva 90′ di spessore sotto ogni aspetto. La squadra tremebonda vista sin qui in trasferta nel girone di ritorno (un pari e quattro sconfitte) avrebbe avuto poche possibilità di scamparla.
Quella che si presenta a Catanzaro è però una formazione ben diversa dalla sbiadita versione delle settimane precedenti. La scossa in primo luogo caratteriale chiesta a Novellino arriva. Gli etnei, a digiuno di successi esterni dal 27 dicembre scorso (1-0 a Rieti), prendono le mosse dal buon secondo tempo contro il Potenza impostando una gara coraggiosa e di carattere.
E dire che il match, già di per se ad alto coefficiente di difficoltà, si era messo in salita dopo soli due minuti: Rizzo dimentica di marcare D’Ursi nell’area piccola su un corner dalla sinistra, colpo di testa ravvicinato e 1-0 per i padroni di casa.
Doccia freddissima per il Catania, che si ritrova a giocare contro tre avversari: il Catanzaro, il punteggio da ribaltare e il vento a sfavore (non un inedito, al Ceravolo). I rossazzurri hanno il merito di mantere ordine e lucidità nell’applicazione del previsto 3-5-2 scelto da Novellino con Marchese terzo di difesa, Calapai al ritorno come cursore di destra e Manneh sacrificato in avanti per dare spazio al tandem di punte Marotta-Di Piazza.
Qualche momento di sofferenza c’è, soprattutto quando il fraseggio corto dei giallorossi, una specialità di Auteri, prende d’infilata il centrocampo rossazzurro: Casoli calcia di poco a lato dalla distanza, D’Ursi impegna Pisseri in un intervento non facile dal limite dopo un break del vivace Kanoute.
Ma il Catania c’è e non sta a guardare. I rossazzurri mantengono le distanze tra i reparti, non si disuniscono e rispondono a tono sfruttando la condizione crescente delle punte, notata già nella ripresa contro il Potenza.
Il colpo di testa di Di Piazza con palla oltre la traversa a porta vuota su cross di Calapai fa disperare gli etnei, ma è un segnale di presenza che fa il paio con il salvataggio in extremis di Signorini su un destro a botta sicura di Marotta dopo una bella combinazione Baraye-Di Piazza e una punizione a giro di Lodi che si stampa sul palo prima di battere sulla schiena di Furlan e finire in angolo.
Il pari è maturo e arriva in chiusura di frazione con un altro duetto Di Piazza-Marotta concluso da un destro ben piazzato all’angolino dal numero 9, il migliore in campo.
Bene, ma non basta. Il Catania targato Novellino è una squadra che crede in se stessa e non si accontenta. Come accaduto al Massimino contro il Potenza, quando l’espulsione di Carriero non frenò la spinta dei padroni di casa, i rossazzurri restano sul pezzo e continuano a provarci.
Il premio giunge in avvio di ripresa, quando l’intesa tra gli attaccanti produce una ripartenza a regola d’arte: tocco di prima in verticale di Marotta per Di Piazza, che può sviluppare la sua velocità in campo aperto saltando Furlan in uscita e depositando il pallone nel sacco a porta vuota.
Guizzo letale, capitalizzato con efficacia contro un Catanzaro la cui reazione pecca di incisività. E questo è un altro merito degli uomini di Novellino, che inevitabilmente si abbassano un po’ ma concedono nulla o quasi alla formazione col migliore gioco offensivo del campionato. I giallorossi cercano un paio di rigori senza che l’arbitro Robilotta li assecondi e alternano gli uomini in attacco (deludente Bianchimano) non andando oltre un possesso palla tanto prolungato quanto sterile.
E’ al contrario il Catania, che Novellino puntella nel finale rilevando Lodi con Bucolo e Di Piazza con Manneh, a rendersi pericoloso con una progressione di Calapai (prezioso il suo ritorno a destra) conclusa da un tiro contenuto da Furlan e un pallonetto alto di Manneh, solo davanti al portiere locale.
Peccato per l’errore, che avrebbe dato agli etnei il vantaggio negli scontri diretti con i catanzaresi. Questa, però, non è la domenica del rammarico. E’ la domenica della speranza. Il Catania è ripartito.
CATANZARO-CATANIA 1-2
Catanzaro (3-4-3): Furlan 6; Celiento 5, Riggio 5.5, Signorini 6.5 (38′ st Eklu sv); Statella 5 (18′ st Favalli 6), Maita 6.5, Iuliano 6 (18′ st De Risio 6), Casoli 5.5, Kanoute 6.5, Bianchimano 5 (18′ st Fischnaller 6), D’Ursi 6.5 (33′ st Ciccone sv). In panchina: Elezaj, Pambianchi, Nicoletti, Giannone, Lame, Mittica, Posocco. Allenatore: Cassia 5.5 (Auteri squalificato).
Catania (3-5-2): Pisseri 6.5; Aya 6.5, Silvestri 6, Marchese 6 (46′ st Lovric sv); Calapai 6.5, Rizzo 5.5, Lodi 6.5 (40′ st Bucolo sv), Biagianti 6, Baraye 6; Di Piazza 7 (28′ st Manneh 6), Marotta 7.5. In panchina: Bardini, Angiulli, Liguori, Brodic, Llama, Valeau. Allenatore: Novellino 7.5.
Arbitro: Robilotta di Sala Consilina 6.5
Reti: D’Ursi al 3′, Marotta al 43′ pt; Di Piazza al 10′ st.
Note: paganti 7.017, abbonati 1.481, incasso di 62.554 euro. Presenti in curva est 41 tifosi rossazzurri. Ammoniti: Silvestri, Rizzo, Signorini, Marchese, Kanoute e Pisseri. Angoli: 7-6. Recupero: 1′, 6′.