CATANIA – Figlio del boss ergastolano Maurizio Zuccaro, esponente apicale della ‘famiglia’ Santapaola-Ercolano di Cosa nostra a Catania, che col padre in carcere si vanta ( ‘Gli ho detto non ti azzardare più perché ti scanno… l’hai capito?” e loro ‘si sono cagati tutti addosso’), ma sul palco si trasforma in cantante neomelodico che riesce a fare sold out in un concerto in diversi teatri del Sud Italia.
E’ la doppia vita di Filippo Zuccaro, 34 anni, in arte Andrea Zeta, che con questo pseudonimo ha circa 300 mila follower tra i social media, arrestato dalla squadra mobile di Catania nell’ambito dell’operazione antimafia contro il gruppo di San Cocimo.
I video delle sue canzoni su Youtube fanno migliaia di visualizzazioni, e nel settore neo melodico si sta affermando come artista molto noto. Come Filippo Zuccaro segue invece le orme del padre e le intercettazioni agli atti dell’inchiesta, sostiene la Dda della Procura, lo dimostrano.
Ascoltato e ripreso in carcere, il 14 dicembre del 2016, durante un incontro con il padre, si vanta di avere risolto “un problema” con “uno – spiega – che ha preso un locale con una fidejussione… Non ti azzardare più che ti scanno… Sai papà si sono cagati tutti addosso… si sono bloccati… si sono scioccati perché io c’ero andato da solo”. E all’invito del padre di “stare attento”, lo abbraccia e commenta: “Lo levo dai piedi quando dico io…”.
Trecentomila follower: ecco chi è “Z”
Cantante neomelodico che spopola sui social: il figlio del boss ergastolano Maurizio Zuccaro è stato arrestato nel blitz contro la mafia catanese