a.cig.) L’esonero di Sottil. La squadra senza identità. Il terreno perso nella lotta in alta quota. La frattura con la tifoseria. Sembra un’era geologica fa, invece è storia delle ultime settimane.
Tutto dimenticato, tutto alle spalle. Il Catania targato Novellino è una squadra rigenerata che omaggia la giornata rossazzurra vivendo la sua domenica perfetta. In un colpo solo gli etnei infliggono la prima sconfitta in campionato alla capolista Juve Stabia, guadagnano tre punti su tutte le dirette concorrenti complici i ko di Trapani e Catanzaro, riaprono i giochi nella lotta di vertice e fanno pace con il tifo organizzato. Hai detto niente.
“Dimostrate di meritarci”, recita uno striscione in curva nord. Biagianti e compagni non possono fare a meno di notarlo quando entrano in campo per il riscaldamento e rispondono come si deve. Il Catania dà seguito alla prestazione di Catanzaro facendo leva sulle qualità esibite sette giorni prima: solidità mentale, ordine, compattezza.
Doti che abbinate alla verticalità, vera svolta nella manovra impressa dalla nuova gestione tecnica, e ampiezza, garantita dal gioco sui quinti di centrocampo, rendono quella rossazzurra una formazione difficile da superare. Se poi si aggiunge la spinta dei quindicimila del Massimino – il pubblico non fa gol, ma aiuta a farlo: c’è poco da fare – ecco che la situazione per gli stabiesi diventa complicatuccia.
Come ovvio, Novellino non tocca il 3-5-2 che tanto bene ha fatto a Catanzaro rimpiazzando solo lo squalificato Rizzo con Bucolo, che vince il ballottaggio con Carriero. Nel 4-3-3 ospite, Melara si muove da laterale basso a destra, in mezzo Vicente viene preferito a Mastalli e nel tridente c’è spazio per Torromino.
La formazione di Caserta, ex assai fischiato, prova ad approcciare il match con un certo piglio, ma dopo soli undici minuti è già sotto. Marzorati svirgola malamente un pallone consentendo a Di Piazza di innescare subito Marotta, che va giù in area sul ritorno dello stesso Marzorati. L’arbitro Sozza assegna il rigore, trasformato da Lodi spiazzando Branduani.
Gol preziosissimo, anche perché i rossazzurri hanno già dimostrato di saper proteggere un vantaggio. La Juve Stabia fa possesso palla creando però nell’intero primo tempo una sola vera occasione, nata da uno scambio Canotto-Carlini-Canotto e sventata da un buon intervento in uscita dell’attento Pisseri.
Il Catania, che in fase di non possesso oppone un 5-3-2 con i cursori bassi, tiene botta esibendo un centrocampo nel quale ciascuno fa la sua parte con applicazione senza negarsi qualche ripartenza affidata alle accelerazioni sulle fasce a beneficio del guastafeste Marotta, autore a metà frazione di un colpo di testa alto su cross di Marchese.
E proprio Marotta, in apertura di ripresa, impegna due volte Branduani grazie ad altrettante verticalizzazioni di Biagianti e Lodi che squarciano la compassata difesa avversaria. La Juve Stabia vede avvicinarsi lo spettro della prima sconfitta, prova ad alzare il baricentro ma senza grandi esiti.
Le conclusioni di Bucolo (Branduani ci arriva) e Lodi (sinistro largo dal limite) fanno recriminare il pubblico del Massimino, che trema sull’unica limpida opportunità della Juve Stabia nei secondi 45′. E’ ancora Canotto a peccare di precisione – stavolta in maniera clamorosa – mandando sul fondo di testa da pochi passi un traversone dalla destra di Melara.
Un brivido che suggerisce a Novellino di cambiare qualcosa: dentro Manneh per Marchese e passaggio al 4-1-4-1. Caserta replica inserendo Elia, spesso usato da spaccapartita come Kalifa, ma l’impatto migliore sul match è del gambiano, bravo nel portare su la squadra a più riprese. L’ingresso di Sarno per Di Piazza e Carriero per Bucolo produce un nuovo cambio di modulo dopo pochi minuti, quando Novellino accentra l’ex foggiano per un 4-4-1-1 maggiormente equilibrato.
Il Catania rischia poco o nulla. L’unico intervento, peraltro significativo, di Pisseri arriva su un pallone destinato a Carlini e allontanato con reattività dal portiere di casa.
E mentre il triplice fischio suggella la seconda vittoria consecutiva contro una diretta concorrente nell’arco di sette giorni, sul tabellone luminoso del Massimino scorrono i risultati che completano la migliore giornata rossazzurra possibile. Adesso la squadra di Novellino è a +6 sul Catanzaro (con una partita in più rispetto ai calabresi), a -4 dal Trapani (con una gara in meno giocata) e -6 dalla Juve Stabia (stesso numero di incontri disputati).
Mancano sette giornate alla fine e la corsa per i primi quattro posti – primo incluso, già – è sempre più stimolante e incerta. Tante incognite e una certezza: il Catania è tornato.
CATANIA-JUVE STABIA 1-0
Catania (3-5-2): Pisseri 7; Aya 6.5, Silvestri 6.5, Marchese 6.5 (13′ st Manneh 7); Calapai 6.5, Bucolo 7 (27′ st Carriero 6.5), Lodi 7 (37′ st Valeau sv), Biagianti 7, Baraye 6.5; Marotta 7, Di Piazza 6 (27′ st Sarno 6). (Bardini, Lovric, Angiulli, Llama, Liguori, Brodic, Curiale, Mujkic). All. Novellino 7.5
Juve Stabia (4-3-3): Branduani 7; Melara 6.5 (23′ st El Ouazni 6), Marzorati 5, Troest 6, Germoni 5.5; Vicente 5 (23′ st Mastalli 6), Calò 5.5 (36′ st Di Roberto sv), Carlini 6; Canotto 5, Paponi 5, Torromino 5 (13′ st Elia 5.5). (Venditti, Esposito, Vitiello, Schiavi, Dumancic, Viola, Mezavilla, Castellano). All. Caserta 5.5
Arbitro: Sozza di Seregno 6.
Reti: 11′ pt Lodi su rigore.
Note: paganti 15.514, incasso 114.646 euro. Angoli 4-2. Ammoniti Marchese, Vicente, Marotta, Paponi, Aya. Recupero 3′ e 4.