Catania

L'incontro del magistrato Ayala con gli studenti: "Il vero problema della giustizia è che manca la prevenzione"

CATANIA – “È una persona a cui tutto il nostro Paese deve tanto, un mito, protagonista della storia italiana sotto molteplici aspetti: come pubblico ministero che ha richiesto e ottenuto gran parte delle condanne del maxi processo, come collega e amico di Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, con cui ha dato vita a quella possibilità che in Italia si potesse davvero cambiare e sconfiggere un fenomeno che a noi ragazzi di allora cominciava ad apparire imbattibile, quello mafioso”. Non nasconde la grande stima per il magistrato Giuseppe Ayala il presidente dell’Associazione diplomatici, Claudio Corbino, all’apertura del penultimo appuntamento del ciclo di incontri “Words of tomorrow”, organizzato per mettere in collegamento gli studenti con autorevoli personaggi.
Il magistrato si rivolge alla platea piena di ragazzi: “La questione della giustizia in Italia è da troppo tempo al centro di dibattito mediatico, politico, sociale – dice l’ex sottosegretario al ministero della Giustizia -. Il vero problema di questo eccesso è banale e riguarda l’assenza di controlli preventivi. Quando si matura una condotta illecita giustamente si pensa alla magistratura, ma come evitare che quella condotta arrivi a quel punto?”.
L’unica chance, per il magistrato, è aiutare i giovani a formarsi con senso civico, partendo dalle famiglie e coinvolgendo anche scuole e università, che lui stesso gira per dare il proprio contributo. “Dobbiamo puntare sui ragazzi e sperare che possano costruire un mondo migliore rispetto a quello che gli stiamo consegnando. Ognuno di noi, nel suo piccolo, dovrebbe fare la sua parte, come chiedere la ricevuta fiscale al bar, anche solo per un caffè e un cornetto. Perché, come recita uno slogan che ho inventato tempo fa, la legalità conviene. Pensateci”.

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