PALERMO – “Non è ipotizzabile non passare dalla cessione della società: il Palermo deve essere necessariamente venduto, perché abbiamo l’assoluta necessità di dare un futuro a questa società”. Lo ha detto la proprietaria delle quote del Palermo Daniela De Angeli nel corso di un’intervista rilasciata ai microfoni di Trm nel corso della trasmissione “Zona Vostra”.
“Io e Rino Foschi – dice De Angeli – lo abbiamo sempre detto: siamo dei semplici traghettatori, non siamo imprenditori e non abbiamo la capacità economica per far fronte agli impegni. Non mi posso pentire perché sono stata e sono animata da buone intenzioni. Nei mesi scorsi abbiamo fatto una riunione con tutte le persone che lavorano qui: un paio di miei colleghi, un operaio e un magazziniere, mi hanno detto che loro si rincuorano al mattino perché vedono la mia macchina parcheggiata nel piazzale. Ho preso questa decisione anche nel tentativo di garantire alle persone come loro, che magari guadagnano meno, ma che però con il proprio stipendio mantengono la famiglia, un futuro. Spero di lasciare la società in mani sicure e spero che questo accada il prima possibile”.
Nel corso dell’intervista De Angeli ha risposto anche a chi gli ha chiesto se teme di finire coinvolta nelle indagini che la procura di Palermo sta portando avanti sugli ultimi anni della gestione Zamparini. “Nell’eventualità in cui accadesse – risponde De Angeli – mi difenderò come sta facendo Zamparini, se fossi stata una persona timorosa non mi sarei addossata la responsabilità del passaggio delle quote. Affronteremo un problema per volta e con la prospettiva di una cessione imminente gli amministratori hanno anche l’obbligo e il dovere di tentare il tutto e per tutto per salvare la società anche rischiando qualcosa personalmente. Pochissimi sono disposti ad assumersi il rischio della Serie B. È normale e comprensibile che si vogliano avvicinare il più possibile alla data della possibile promozione in Serie A prima di comprare. Ci sono un paio di interlocutori molto seri, ma di più non posso dire perché ho firmato una clausola di riservatezza”.