Avvicinare i più giovani alla donazione di sangue, emocomponenti e midollo osseo. «Se vogliamo far crescere la nostra sanità e utilizzare le nuove tecniche per la cura delle malattie, è necessario avere a disposizione sufficienti scorte di sangue»: è il forte appello lanciato da Attilio Mele, dirigente del Servizio trasfusionale dell’assessorato regionale alla Salute, e da medici e volontari riuniti nella “cittadella della donazione” di Ail (Associazione italiana Leucemia) a Palermo, in piazza Verdi.
«La Sicilia, fino a cinque anni fa, si trovava in una situazione di non autosufficienza severa in fatto di sangue – spiega Mele -. Dal 2013 al 2018 siamo riusciti a portare i siti di raccolta associativi da 62 a 170 in tutta la regione, oltre ai centri trasfusionali ospedalieri. Lo scorso anno abbiamo raccolto 199 mila unità di emazie concentrate, ma ne abbiamo consumate 202 mila, quindi ne abbiamo dovuto importare quasi tremila dall’Emilia Romagna. Grandi passi in avanti sono stati fatti rispetto al passato, ma dobbiamo osare di più, anche perché in Sicilia abbiamo il più alto numero di talassemici, che consumano circa 45 mila unità all’anno. Abbiamo 170 mila donatori, ma mancano coloro che appartengono alla fascia più giovane. Dobbiamo pensare che solo donando possiamo dare una concreta partecipazione all’attività assistenziale».
Concetti condivisi e rilanciati anche dagli altri esperti intervenuti all’incontro rivolto soprattutto ai giovani: Evelina Arcidiacono, Osservatorio contro la dispersione scolastica, Silvana Seminerio, responsabile dei volontari del gruppo Scuole dell’Ail Palermo; Renato Messina (Medicina trasfusionale Asp Trapani), Rosanna Scimè (Centro trapianti di midollo osseo degli Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello), Pietro Giannopolo (Fratres Palermo).
La disponibilità alla donazione di midollo osseo, che può essere data solo fino a 35 anni di età, consente l’iscrizione in un registro mondiale, dove sono presenti oltre 25 milioni di donatori, di cui 350 mila in Italia, solo un migliaio in Sicilia.
Da questo registro si esce automaticamente a 45 anni di età, quindi è necessario favorire il ricambio, sottolinea Rosanna Scimè: «All’ospedale Cervello pratichiamo circa 30 trapianti allogenici, ma più della metà da donatori non familiari».
Numerose le presenze istituzionali in questo polo della donazione installato per tre giorni accanto al Teatro Massimo, in collaborazione con la Croce Rossa Italiana. In apertura, venerdì pomeriggio, anche la responsabile del Servizio 5-Promozione della salute della Regione, Daniela Segreto, il presidente della Croce Rossa Italiana Palermo, Fabio D’Agostino, Francesco Fabbiano e Alessandra Santoro (Ematologia Ospedali riuniti Villa Sofia-Cervello), Salvatrice Mancuso e Marco Santoro (Policlinico), Pino Toro (presidente Ail Palermo Trapani).
Palermo, appello per la donazione di sangue e midollo
di Nuccio Sciacca - L’Ail riunisce volontari, medici e istituzioni per lanciare un progetto di solidarietà