PALERMO – “Dobbiamo pensare al campo e dare il meglio di noi stessi. Mi auguro che tutti i giocatori possano finire al Real Madrid o al Barcellona, ma la maggior parte di chi gioca qui non è che viene da realtà più virtuose di questa. Detto questo non ci è mai mancato nulla. Non possiamo incidere su ciò che ci accade intorno, ma solo su ciò che facciamo in campo”.
Così l’allenatore del Palermo Delio Rossi alla vigilia della partita del primo maggio alle 12,30 contro lo Spezia che si giocherà a 48 ore dal deferimento per irregolarità amministrative, qualche ora prima dell’annunciato closing con la società Arkus Network e a due giorni dalla pronuncia del tribunale di Palermo sull’eventuale commissariamento del club dopo gli accertamenti della Commissione di vigilanza sulle società di calcio.
“Quello che vorrei passasse come messaggio – dice Rossi – è che indipendentemente da ciò che succede noi siamo pagati non per quello che diciamo, ma per quello che facciamo. Saremo giudicati per quello che riusciremo a fare in campo. Le situazioni extracalcistiche non dipendono da noi. Non siamo dei bambini che si possono fare influenzare da altro, dobbiamo essere professionisti. I giocatori hanno tre componenti: una fisica, una mentale e una tecnica. I giocatori di alto livello hanno tutte e tre le componenti, se ti abbatti o ti deprimi significa che ti manca una delle tre componenti e non sei di alto livello”.
A proposito della situazione di classifica che vede i rosanero a cinque punti dalla coppia di testa Lecce e Brescia, infine, Rossi sottolinea che “adesso – conclude – la situazione è che non siamo più artefici del nostro destino. Ma non possiamo pensare prima agli altri se non facciamo bene prima noi. Dobbiamo metterci i tappi nelle orecchie e andare avanti puntando al massimo partita per partita, nel calcio nulla è scontato”.