PALERMO – Alle 16 gli studenti delle scuole palermitane si raduneranno davanti alla sede della prefettura di Palermo, in via Cavour, per chiedere “l’immediata revoca del provvedimento disciplinare emesso contro la docente dell’Iti Vittorio Emanuele III e per manifestare il proprio dissenso contro le continue intimidazioni a studenti e professori inflitte dal governo Salvini”, si legge in una nota del comitato studentesco.
Sabato scorso l’Ufficio scolastico provinciale ha sospeso per due settimane l’insegnante Maria Rosaria Dell’Aria, per non aver vigilato sull’attività dei suoi studenti che in alcune slide hanno paragonato il decreto sicurezza di Matteo Salvini alle leggi razziali fasciste. “Ciò che è avvenuto a Palermo – spiega la nota – è sintomatico della situazione politica del Paese: è un campanello d’allarme da non sottovalutare. Per queste ragioni noi, studenti delle scuole palermitane, invitiamo i nostri compagni e amici, le associazioni, i sindacati e i partiti, tutti i cittadini sinceramente democratici a manifestare davanti alla prefettura per pretendere l’immediata revoca del provvedimento”.
Per la vicenda si sono mossi moltissimi politici, finché non è intervenuto lo stesso ministro dell’Interno: “Giovedì prossimo sarò a Palermo a testimoniare la lotta alla mafia e per onorare la memoria del giudice Falcone e dei caduti della strage di Capaci. Sono sicuro, e ne sarei felice, che ci sarà anche modo di incontrare la professoressa Rosa Maria Dell’Aria – scrive Salvini -, che mi auguro possa tornare quanto prima al suo lavoro a scuola, e gli studenti di quella scuola per spiegare cosa sto facendo per la sicurezza del mio Paese e la distanza abissale tra le mie idee e progetti e le leggi razziali del periodo fascista”.
Al fianco degli studenti si schiera l’Unione sindacale di Base. “In nessuna parte del contratto scuola, in particolare quando si definisce la funzione docente e la responsabilità disciplinare, troviamo tra i motivi di sanzione la mancata censura dei propri studenti, ma solo una vaga formulazione che parla di “vigilare sul corretto espletamento dell’attività del personale sottordinato ove tale compito rientri nelle proprie responsabilità”, che in nessun modo si può applicare alla scuola, in quanto gli studenti non sono sottoposti, a meno che il governo non voglia farli diventare dei piccoli Balilla, al servizio dello Stato, del governo o del docente di turno”.
“È ormai evidente e palese – afferma Luigi Del Prete dell’esecutivo nazionale USB Scuola – che la decisione degli ispettori del provveditorato di Palermo è esclusivamente di natura politica: dare un segnale di compiacenza al governo e al ministro di turno, a pochi giorni dalle elezioni europee, in un momento di vacanza del posto di Direttore generale dell’USR Sicilia, fino a giungere al mancato rispetto degli obblighi di imparzialità dell’azione ispettiva”.
“Chiediamo al ministro l’immediata verifica dell’azione ispettiva, che ha portato alla grave sanzione nei confronti della professoressa Dell’Aria e allo stesso Provveditore di annullare la sanzione, perché nessun codice deontologico o disciplinare è stato violato”, conclude Del Prete. Una petizione è stata lanciata da USB in solidarietà alla professoressa dell’Aria e ha raccolto in meno di 24 ore oltre 25.000 firme, “che consegneremo simbolicamente al prefetto di Palermo durante il presidio di solidarietà che si terrà oggi dalle ore 16.30 all’esterno della prefettura di Palermo e successivamente direttamente al provveditore di Palermo, per ottenere la revoca della sanzione e restituire dignità ai quarant’anni di professione della prof.ssa Dell’Aria. L’appuntamento è per oggi, 17 maggio, alle 16 presso la prefettura di Palermo, in via Cavour, insieme agli studenti e a tutti i cittadini che reclamano la libertà di sviluppare ed esprimere il proprio pensiero critico”, fa sapere il sindacato.
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