PALERMO – Antonino Di Liberto, 49 anni, è stato ucciso con colpi d’arma da fuoco a Belmonte Mezzagno, un paese a 20 chilometri da Palermo. Il cadavere è stato trovato riverso nell’auto parcheggiata in via Umbria, nei pressi della sua casa, con il finestrino infranto dai proiettili.
Di Liberto, commercialista molto noto in paese, è fratello dell’ex sindaco del paese Pietro Di Liberto; all’impresa per la quale lavorava come ingegnere era stato revocato un appalto dell’Enel perché ritenuto, secondo la prefettura, legato da vincoli di parentela ad ambienti mafiosi.
Sposato e con tre figli, Di Liberto abitava in una villa che si era costruito da poco nei pressi del campo sportivo del paese, dove è avvenuto l’agguato. Era cugino di Filippo Bisconti, il capomafia del paese arrestato nel dicembre scorso nell’operazione “Cupola 2.0” e che un mese dopo ha cominciato a collaborare con la giustizia. Bisconti è accusato con altri sei boss di prima grandezza di volere ricostituire la cupola mafiosa.
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