Il direttore generale Salvatore Lucio Ficarra propone la costituzione di un coordinamento provinciale e un osservatorio per la gestione del fenomeno, accolta positivamente dal prefetto di Siracusa Luigi Pizzi e da tutti i vertici delle istituzioni: dalla Procura della Repubblica rappresentata dal procuratore Fabio Scavone, ai comandanti dei Comandi provinciali dei carabinieri, della guardia di finanza e dell’aeronautica militare, rispettivamente i colonelli Giovanni Tamborrino, Luca De Simone e Gianluca Angelucci, al comandante di Marisicilia contrammiraglio Andrea Cottini, all’Ordine dei medici rappresentato dal presidente Anselmo Madeddu, alla Croce Rossa italiana di Siracusa con il presidente Francesco Messina e l’Ispettrice delle Infermiere volontarie Donatella Capizzello, alle associazioni delle Reti antiviolenza.
“E’ necessario – ha detto Pizzi – che tutti coloro che operano in questo difficile settore, sia sul fronte preventivo che repressivo, agiscano, ognuno per la parte di propria competenza, con la dovuta adeguata formazione e approfondita conoscenza per contrastare un fenomeno che è difficile da gestire. Sposo la proposta della creazione di un Coordinamento provinciale e un osservatorio che consenta di analizzare compiutamente tale fenomeno e su tale base potere costruire al meglio ogni azione”.
Ficarra ha ringraziato le istituzioni che con la loro adesione hanno confermato ulteriormente la presenza dello Stato nella gestione del fenomeno: “Riteniamo quella di oggi – ha detto – una tappa fondamentale in un percorso che vede già il governo nazionale e quello regionale presenti e impegnati contro la violenza di genere e soprattutto verso le donne. La partecipazione di tutte le istituzioni ci rafforza nel proseguire in questo compito di difficile gestione di un fenomeno che registra anche a Siracusa dati allarmanti e una gravità difficile da far emergere a causa di retaggi culturali ed educativi”.
A condurre l’evento, dal titolo “Gli uomini ci mettono la faccia”, è stata la responsabile del Coordinamento per la prevenzione della violenza di genere dell’Asp di Siracusa Adalgisa Cucè che ha illustrato i dati del fenomeno in provincia di Siracusa e l’organizzazione che vede presenti nei Pronto soccorso degli ospedali, volontari, psicologi e assistenti sociali per la gestione, assieme al personale sanitario, dei casi di codice rosa.
Il fenomeno ha registrato in provincia di Siracusa nel 2018 due femminicidi e 297 accessi di codice rosa ai pronto soccorso. Sono state ricordate le infermiere Eligia Ardita e Loredana Lo Piano in un momento di particolare riflessione segnato dalla toccante testimonianza di Salvatore Cimino, marito della infermiera dell’ospedale di Avola Loredana Lo Piano, vittima di femminicidio, che ha sottolineato l’importanza della prevenzione e, soprattutto, della denuncia e della richiesta di aiuto: “Questo – ha detto – è forse il mio più grande rimpianto”.
“Il progetto vedrà nei prossimi giorni seminari, sit-in di informazione nei vari comuni della provincia: “Con la speranza – ha sottolineato Adalgisa Cucè che nessuna donna, nessuna madre di famiglia, esca una mattina per andare al lavoro e trovi invece il suo assassino”.
Asp Siracusa, osservatorio per violenza di genere
di Nuccio Sciacca - Nel 2018 due femminicidi e quasi trecento codici rosa nei pronto soccorso della provincia