CATANIA – “Catania affonda ogni giorno sempre di più, a causa del dissesto economico del Comune, ma la politica regionale, nell’indifferenza più totale, ha più interesse a fare inciuci o litigare alle spalle della cittadinanza”. La segreteria territoriale dell’Ugl in una nota fa il punto sulla situazione in cui versa la città di Catania e i tempi stretti per risolverla.
“Da Palermo – osserva il sindacato – aspettiamo da mesi un segnale indispensabile nei confronti dell’ente comunale che, di recente, si era tradotto in un emendamento che consente l’accesso al fondo di garanzia regionale per gli enti in dissesto anche per il 2019. La norma avrebbe permesso a Palazzo degli Elefanti di prendere respiro potendo avere immediata liquidità per non interrompere i servizi essenziali, che giornalmente sono a rischio sospensione, nonché consentire il regolare funzionamento della macchina amministrativa”.
“Da quasi un mese però – sottolinea l’Ugl – del cosiddetto collegato, a cui è agganciato l’emendamento, non se ne sa nulla, mentre all’ordine del giorno dell’Assemblea regionale siciliana vi sono altri disegni di legge sì importanti, ma non quanto il prosieguo normativo della finanziaria regionale che, se approvato, eviterebbe alla nostra città la paralisi totale e ulteriori disagi sociali”.
“Intanto – osserva il sindacato – dalle pagine dei quotidiani regionali assistiamo quasi giornalmente a liti, accordi, insulti, ammiccamenti, tra i vari politici regionali che tutto fanno tranne che interessarsi dei problemi dei cittadini, salvo poi chiedersi, dopo ogni tornata elettorale, il perché aumenta il fenomeno dell’astensionismo. Il perché è semplice, ed è legato alla mancanza di fatti concreti”.
“Peggio ancora – sostiene l’Ugl – quando obiettivo di questa classe politica è il primo cittadino, che da simbolo di unità di un intero contesto cittadino da difendere e aiutare, è diventato oggetto del desiderio politico-elettorale per una parte dello schieramento e bersaglio su cui riversare odio partitico”.
“La gestione del dissesto non ha colore politico – conclude il sindacato – e va affrontata nell’interesse esclusivo dei cittadini che pretendono un segnale di responsabilità in un contesto che sta quasi per esplodere”.
“Il disastro è compiuto! Se il Comune di Catania in dissesto alza le mani e paralizza quasi del tutto i servizi sociali, ciò significa che l’ente locale nell’indifferenza di Stato e Regione sta rinunciando alla propria missione: assistere i più deboli, assicurare a tutti diritto di cittadinanza”, affermano i segretari generali di Cgil-Cisl-Uil-Ugl Catania Giacomo Rota, Maurizio Attanasio, Enza Meli e Giovanni Musumeci.
“Adesso non servono ulteriori incontri per tentare inutilmente di mettere qualche pezza qua e là – aggiungono i sindacalisti – il problema è strutturale, il Comune ha bisogno di liquidità che non ha più. L’amministrazione Pogliese, con il supporto di tutti i catanesi, chieda finalmente con fermezza a governo nazionale e Parlamento che all’interno del decreto SalvaRoma sia inserito, anche in forma di prestito, un intervento a sostegno degli sforzi e della voglia di riscatto della Città”.
“Alla Regione, invece – sottolineano -, sollecitiamo un superamento di tatticismi e calcoli per blocchi e campanili contrapposti. Questo è il tempo di fare fronte comune, nella consapevolezza che la situazione è ormai insostenibile”.
Rota, Attanasio, Meli e Musumeci concludono annunciando che “Cgil-Cisl-Uil-Ugl unitariamente promuoveranno una grande mobilitazione cittadina a cui chiameranno a partecipare tutti coloro che hanno a cuore le sorti di questo territorio. Perché – concludono i sindacati – Catania è viva e nessuno può spegnere la luce”.
“Dall’Ars odio politico contro Catania”
VIDEO - Pogliese: "Miccichè-Bianco, patto inciucista"
La denuncia dei sindacati: "La città affonda nell'indifferenza totale, la gestione del dissesto non dovrebbe avere colore partitico"