a.cig.) E la prima è andata. Ed è andata alla grande. Il (lungo) cammino del Catania negli spareggi promozione comincia come meglio non potrebbe: Reggina spazzata via con un netto 4-1 che vale il passaggio al terzo turno, il primo della fase nazionale.
La pallida squadra congedatasi nella regular season con il mediocre pari interno col Rieti lascia spazio a una formazione che sta sul pezzo sino alla fine mettendoci cuore, gambe e la qualità indiscussa di alcuni suoi elementi.
Vittoria di forza, carattere, cattiveria agonistica, quella del Massimino, ispirata dall’effetto-Sottil. La scossa generata dal ritorno del tecnico della prima parte di campionato viene canalizzata nel modo giusto producendo lo shock che serviva al gruppo scollato e disorientato visto nelle ultime settimane della gestione Novellino.
Al resto pensa l’allenatore di Venaria, che manda segnali chiari compiendo scelte forti (e azzeccate): spazio al previsto 4-3-1-2 con Sarno dietro le due punte e Lodi in panchina a beneficio di un centrocampo da battaglia con Rizzo, Biagianti e Bucolo a schermare la difesa e tagliare la strada sulla trequarti ai movimenti di Bellomo e Strambelli. Cevoli, dal canto suo, deve rinunciare a entrambi i cursori, gli acciaccati Kirwan e Franchini, rimpiazzati da Salandria, un interno adattato sulla fascia, e Procopio.
Ai rossazzurri, meglio piazzati al termine della stagione regolare rispetto agli ospiti, basterebbe un pareggio nei 90’ per staccare il pass per il turno seguente, ma Biagianti e soci hanno il merito di non speculare sul vantaggio di partenza.
L’avvio con immediate scintille (e doppio giallo) tra Sarno e Strambelli fa capire come si giochi a nervi scoperti e come il 3-0 del Granillo di un paio di mesi fa abbia lasciato delle scorie. Senza un play classico ma con un incontrista in più, il Catania sacrifica qualcosa nella fase di avvio dell’azione per garantirsi maggiore dinamismo e recupero palla in mediana. Alla fantasia pensa, qualche metro più in là, Sarno. Che Sottil, di fatto, non ha avuto, in attesa che l’ex Padova, ingaggiato a gennaio, trovasse la condizione.
Il 7 rossazzurro ripaga il debito dopo neppure venti minuti partendo in slalom dalla trequarti, prendendo d’infilata mediana e difesa avversaria e battendo Confente (di destro!). Gran gol e gara in discesa, ma solo per tre minuti. Il tempo che serve alla Reggina per pareggiare: Doumbia sfrutta un buco sulla destra della difesa di casa e trova sul secondo palo il colpo di testa dell’accorrente Salandria per l’immediato 1-1.
Il Catania, però, stavolta ha la testa giusta e non barcolla. Marotta, nella sua versione più tosta, si rende subito pericoloso di testa, poi tocca a Silvestri impegnare Confente con un’inzuccata su angolo di Sarno. L’appuntamento col 2-1 è solo rinviato di qualche minuto: cross di Marchese, Di Piazza sfiora di testa e Gasparetto tocca in modo determinante spiazzando il suo portiere.
Il momento più delicato della contesa arriva prima dell’intervallo. Gli amaranto accelerano per cercare un nuovo pari immediato che terrebbe la gara pericolosamente in bilico affidandosi agli spunti sulla trequarti degli elementi più tecnici: Bellomo, che impegna Pisseri dal limite, e Strambelli, inusualmente basso per larghi tratti della partita ma sempre pericoloso quando avanza, tanto da chiamare l’estremo difensore etneo a un intervento non banale su una gran botta mancina dai venti metri.
Un gol giustamente annullato per fuorigioco a Gasparetto chiude la prima frazione e quando si riparte la Reggina sembra ancora più decisa a forzare: Cevoli toglie Procopio e passa alla difesa a quattro aggiungendo una punta, Baclet. Strambelli, che quando vede rossazzurro si gasa, ci riprova, ma sbatte ancora su Pisseri.
Il Catania tiene botta e riparte, attaccando gli spazi aperti con il trio Sarno-Marotta-Di Piazza. Canovaccio che esalta in particolare le caratteristiche dell’ex leccese, che prima serve un gran pallone a Marotta, murato da Confente a due passi dalla porta, e poi, a parti invertite, mette il sigillo sulla qualificazione insaccando su assist filtrante di Marotta.
Le speranze della Reggina, che protesta invano (e non a torto) per un tocco di braccio di Sarno su punizione di Strambelli, si spengono inesorabilmente col trascorrere dei minuti. Agli amaranto servirebbero tre gol per ribaltare risultato e discorso qualificazione, ma a fare centro sono ancora gli etnei: c’è gloria pure per il nuovo entrato Curiale, bravo a imbeccare sotto porta Marotta per il gol che completa la serata a tutto tondo del tridente etneo e premia le scelte di Sottil.
Il resto è solo festa al Massimino tra esultanze con il trenino che ricorderanno qualcosa a Strambelli e soci e gli olè finali a ogni passaggio, altrettanto evocativi del 3-0 del Granillo. Ma la Reggina è già il passato. Il presente dice che il Catania approda al primo turno della fase nazionale da testa di serie in quanto migliore delle qualificate dalla fase a gironi e sfiderà una tra queste cinque potenziali avversarie: Arezzo, Carrarese, Feralpisalò, Monza e Potenza.
Giovedì mattina il sorteggio per conoscere gli accoppiamenti, domenica la gara di andata in trasferta, mercoledì prossimo il ritorno in casa col vantaggio di poter superare il turno anche in caso di parità dopo i due incontri. La strada era e resta lunga. Ma il primo passo è stato compiuto nella direzione giusta.
CATANIA-REGGINA 4-1
Catania (4-3-1-2): Pisseri 7; Calapai 6, Aya 7, Silvestri 6.5, Marchese 6; Bucolo 6.5 (26′ st Carriero 6), Biagianti 6.5, Rizzo 6.5 (38′ st Angiulli sv); Sarno 7.5 (26′ st Llama 6); Marotta 7.5 (38′ st Manneh sv), Di Piazza 7.5 (26′ st Curiale 6.5). In panchina: Bardini, Lovric, Baraye, Valeau, Lodi, Liguori, Brodic. Allenatore: Sottil 8
Reggina (3-5-2): Confente 6; Conson 5, Gasparetto 4.5, Solini 5; Salandria 6, Zibert 5 (16′ st Marino 5.5), De Falco 4.5, Strambelli 6 (16′ st Ungaro 5.5), Procopio 5 (1′ st Baclet 5.5); Bellomo 5.5 (25′ st Tulissi sv), Doumbia 5.5 (25′ st Martinello sv). In panchina: Farroni, Vidovsek, Ciavattini, Redolfi, Pogliano, Seminara, Sandomenico. Allenatore: Cevoli 5.
Arbitro: Ayroldi di Molfetta 5.5
Reti: 18′ pt Sarno, 20′ pt Bellomo, 37′ pt aut. Gasparetto; 12′ st Di Piazza, 35′ st Marotta.
Note: spettatori 6.546, ospiti 61, incasso 89.410 euro. Ammoniti: Sarno, Solini, De Falco, Curiale, Tulissi. Angoli 5-3 per la Reggina. Recupero: 1′; 4′.