ROMA – Rinviata al 29 maggio la decisione sul caso Palermo presso la Corte d’Appello federale. Il presidente del collegio, Sergio Santoro, si è infatti astenuto dal giudizio a seguito della notizia di stampa che lo vorrebbe coinvolto in inchieste giudiziarie come indagato.
Per l’occasione un centinaio i tifosi rosanero si sono recati a Roma per presidiare via Campania. I sostenitori palermitani hanno intonato cori contro la Lega di B e il suo presidente Balata, contro l’ex patron Maurizio Zamparini e quello di Lazio e Salernitana Claudio Lotito. Esposti anche striscioni con la scritta “Palermo merita rispetto” e “Ultras! Gli unici puri in un calcio corrotto”.
“Ottimista? Io sono per la logica del bicchiere mezzo pieno, posso solo dire che l’ottimismo lo impieghiamo nel proseguire qualunque sia l’esito lo accoglieremo, le sentenze non si commentano. Fin quando non ci sarà la parola fine noi continueremo ad essere ottimisti. Noi giochiamo ad armi pari e le nostre sono armi lecite”, ha dichiarato Walter Tuttolomondo, rappresentante del consiglio di amministrazione di Arkus Network, e consigliere del Palermo. “Tifosi qui? Grande segno di responsabilità per noi e per tutti quelli che credono nei valori del club rosanero”.
Intanto, arriva dal Tar del Lazio la sospensione cautelare urgente della decisione con cui il consiglio direttivo della Lega di B il 13 maggio ha deliberato di non dar luogo ai playout originariamente previsti per il campionato cadetto per la stagione in corso. La decisione è del presidente della prima sezione ter del tribunale amministrativo nell’ambito di un ricorso proposto dal Foggia Calcio; già fissata l’udienza, l’11 giugno, per la trattazione collegiale della questione in camera di consiglio.
Il Tar ha considerato che “sussistono le ragioni di estrema gravità ed urgenza richieste per la concessione della misura cautelare monocratica”. Il verbale impugnato infatti “ha determinato il non luogo a procedere dei playout per il campionato di serie B, in quanto la quarta compagine retrocedenda sarebbe stata individuata nella compagine US Città di Palermo” e “la modifica della graduatoria del campionato, a seguito della retrocessione della squadra del Palermo, in realtà, provoca uno scorrimento che ha come effetto quello di permettere la disputa dei play out a squadre diverse rispetto a quelle individuate nella precedente graduatoria, le quali, per effetto dello scorrimento medesimo, si trovano nelle posizioni di quart’ultima e quint’ultima”.
Per il giudice amministrativo il verbale in questione ha “attribuito valore alla retrocessione della squadra palermitana, nell’ambito della graduatoria, disponendo la possibilità per il Perugia Calcio di disputare i playoff, ancorché essa non fosse collocata in posizione utile prima della retrocessione del Palermo”; e “appare, pertanto, configurabile una situazione di disparità di trattamento nell’ambito delle modifiche alla medesima graduatoria”.
Alla luce di tutto ciò, il Tar ha ritenuto “sussistente un pregiudizio grave ed irreparabile per la parte ricorrente a cui sarebbe da subito preclusa la possibilità di disputare i play out e quindi avere la chance di permanere nella serie B”, e considerato “che la stagione sportiva è nella fase finale ed è necessario preservare le condizioni sportive ed agonistiche della squadra per sostenere le partite di play out, che non possono avvenire nell’imminenza dei nuovi campionati di calcio”.