Ben 1.622 ispezioni effettuate con 59 sospensioni di attività, 134 verbali di illecito amministrativo e 6 illeciti penali. Prelevati 1.298 campioni di acqua potabile e 372 di alimenti. Sono i dati 2018 del Dipartimento di Prevenzione dell’Azienda Sanitaria di Ragusa che, come mostrano i numeri esposti, riveste un ruolo importante nei servizi che svolge per la collettività con personale altamente qualificato e motivato.
Nell’ambito delle numerose attività del Dipartimento il controllo ufficiale assume particolare rilievo; infatti, le vigenti normative sanitarie hanno trasformato l’attività di controllo in un compito istituzionale delicato, che esige operatori altamente professionali e competenti.
Sono i tecnici della prevenzione che entrano nel merito dei processi lavorativi con la competenza di comprendere i rischi sanitari connessi. Come dire è ormai lontana la figura del vigile sanitario.
I dati che il Dipartimento di Prevenzione ha fornito a proposito degli interventi effettuati dai tecnici della prevenzione, realizzati nell’anno 2018, dimostrano, nel caso ce ne fosse bisogno, quanto elevata sia l’attività svolta.
“L’attività di controllo ufficiale oggi è caratterizzata dall’analisi di processi che richiede elevate competenze, forti livelli di autonomia e discrezionalità professionale – spiega il capo dipartimento Francesco Blangiardi -. Durante i controlli vanno compresi i fattori di rischio nelle attività di produzione, nei vari ambienti di vita, e su questi focalizzare l’intervento preventivo di vigilanza. Assumere comportamenti eticamente idonei tesi a promuovere la cultura della sicurezza alimentare e a proteggere la salute della collettività. E’ fondamentale avere attitudini collaborative con altre figure professionali, ai fini di garantire la multidisciplinarietà nell’intervento con l’obiettivo di una prevenzione efficace”.
Il profilo professionale del tecnico della prevenzione – istituito con giusto D.M. 17 gennaio 1997 n° 58 -, è rivolto alla individuazione e riduzione dei fattori di rischio per la salute, attraverso l’attuazione di interventi di prevenzione. Una nuova cultura atta a improntare modelli di efficienza, efficacia nell’esercizio della professione, garantendo trasparenza, affidabilità e indipendenza nei controlli ufficiali.
Il fine primario è sempre rivolto alla tutela della salute pubblica e gli obiettivi sono diversi. Si parte dalla prevenzione, verifica e controlli in materia di igiene e sicurezza degli alimenti e delle bevande, igiene e sicurezza ambientale nei luoghi di vita e di lavoro, fino all’igiene di sanità pubblica e veterinaria.
Nel settore pubblico il tecnico della prevenzione esercita la propria attività all’interno del servizio sanitario nazionale in qualità di dipendente presso le varie Asp, svolgendo diversi servizi all’interno del dipartimento di prevenzione.
Nella foto: medici e tecnici della Prevenzione. Al centro Francesco Blangiardi, capo dipartimento
Ragusa, sicurezza alimentare in primo piano
di Nuccio Sciacca - I tecnici della prevenzione dell’Asp presentano i dati 2018