ROMA – Brindisi e applausi nell’ufficio al secondo piano della sede della Lega, in via Bellerio a Milano, dove sono presenti Matteo Salvini, il sottosegretario Giancarlo Giorgetti, Claudio Borghi e Luca Morisi. Alla finestra dello stesso ufficio il sottosegretario Giorgetti ha esposto una statua dell’Alberto da Giussano e una bandiera dei Quattro Mori. Accanto si vedono una polpetta infilzata e un uovo di Pasqua con i colori del Milan. Nella sede della Lega in via Bellerio a Milano sono arrivati anche il ministro per la Famiglia Lorenzo Fontana e il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Matteo Salvini si presenta in conferenza stampa con in mano il rosario che ha esibito dal palco del comizio di piazza Duomo con gli alleati sovranisti. E nel ringraziare gli elettori per il risultato della Lega, bacia il crocifisso. “Usiamo questi consensi non per regolamenti di conti interni: il mio avversario è la sinistra. Da domani si torna a lavorare serenamente” con gli alleati di governo. “Abbiamo subito attacchi quotidiani vergognosi, però la vita reale è più forte degli attacchi virtuali. Non useremo questo voto per un regolamento di conti interni, il mio avversario era e rimane la sinistra. Gli alleati di governo sono amici e da domani che si torna a lavorare serenamente”, ha detto ancora il leader della Lega e vicepremier Matteo Salvini a Milano, spiegando che “non chiederemo mezza poltrona in più in Italia”.
“E’ un successo incredibile non solo della Lega in Italia ma anche della Le Pen in Francia e Farage in Inghilterra. E’ il segno di un’Europa che cambia- spiega – Ogni singolo voto che gli italiani ci hanno dato non verrà da me usato per chiedere mezza poltrona in più in Italia” sottolineando, invece, come “Le regole europee vanno cambiate, i vincoli europei vanno cambiati”.
“E’ nata una nuova Europa, un nuovo rinascimento europeo fondato su lavoro, diritti e sicurezza” commenta ancora Matteo Salvini a Milano. “I dati ci danno ragione – ha aggiunto Salvini – la festa dura pochi minuti, ora è il momento della responsabilità. Abbiamo la missione storica di riportare al centro del dibattito europeo il diritto al lavoro, alla salute, alla vita, alla famiglia”.
Di tutt’altro tenore le prime dichiarazioni di Di Maio, capo politico del M5s. “Siamo stati penalizzati dall’astensione, soprattutto al Sud, ma ora testa bassa e lavorare – spiega – Restiamo comunque ago della bilancia in questo governo. Da qui in avanti più attenzione ai territori”
Il Pd torna un fattore nella politica italiana, a poco più di un anno dalle disastrose elezioni politiche. Se le prime proiezioni verranno confermate il partito democratico sarà la seconda forza del Paese dietro la Lega travolgente, collocato sopra il 21%. Diversi punti oltre il 19 per cento del 4 marzo scorso. Soprattutto davanti al M5S che lo aveva umiliato un anno fa. Nicola Zingaretti, dopo il plebiscito dalle primarie nemmeno tre mesi fa, esulta nella sua stanza con Paolo Gentiloni, ultimo premier Pd. “Torniamo a crescere dopo 5 anni”, dicono dall’entourage del leader. “Il Pd c’è, è in campo per costruire l’alternativa di centrosinistra”, commenta invece davanti alla stampa al Nazareno il vicesegretario Andrea Orlando, leader dell’opposizione di sinistra sotto Matteo Renzi, e sembra un secolo fa.
“Gli elettori sono tornati a darci fiducia in questa tornata elettorale, ma non la consideriamo un’apertura di credito in bianco”, aggiunge l’ex ministro della Giustizia. Zingaretti parla e commenta il voto. “Salvini emerge come vero leader di un governo immobile e pericoloso. Noi vogliamo costruire l’alternativa a Salvini per essere credibili in vista del voto politico. Il governo esce ancora più fragile per divisioni interne di fronte ai grandi appuntamenti che lo aspettano. L’aggressione sovranista alle istituzioni europee è fallita. Nel Parlamento europeo c’è un’ampia e solida maggioranza per cambiare, ma rilanciando il sogno europeista”. L’impressione è di essere scampati all’estinzione pronosticata da molti e di contare ancora. Se anche fosse alla fine un testa a testa tra Pd e M5S il quadro potrebbe delinearsi secondo prospettive nuove. “Non c’è più il bipolarismo M5S-Lega di cui si parlava un anno fa – commentano fonti vicine al segretario -. E’ un tripolarismo e c’è anche il Pd”.
Il partito con Zingaretti si è alleato con i fuoriusciti di Articolo 1, che hanno due candidati nelle liste e che con Arturo Scotto commentano: “Si recupera consenso quando finisce l’autosufficienza e si rimette al centro la questione sociale”. Le proiezioni indicano un ottimo risultato anche di +Europa, che sfiorerebbe il quorum del 4%. Emma Bonino e i suoi non si sono alleati con il Pd, ma potrebbero rientrare in una coalizione di centrosinistra alle politiche. Zingaretti ha detto di voler guardare al centro nella costruzione dell’alternativa, appoggiato in questo da Matteo Renzi, negando qualsiasi accordo con M5S. Ma il discorso tabù potrebbe riproporsi, soprattutto in caso di terremoto nel Movimento per una sconfitta troppo dura. Del resto per arrivare a contrastare la super Lega e il resto del centrodestra – se il governo cadrà – il Pd avrebbe bisogno di molto di più del 21 per cento.
Forza Italia affida il commento a una nota del partito. “Dai primi risultati di queste elezioni emerge un dato incontrovertibile: Forza Italia rimane centrale e determinante per la costituzione di una maggioranza di centrodestra alternativa al governo giallo-verde. Chi si illudeva deve ricredersi: in sole due settimane di campagna elettorale, il Presidente Berlusconi ha compiuto l’ennesimo miracolo. L’oggettiva sconfitta dei Cinque Stelle e il risultato della Lega confermano la possibilità e la necessità di costruire un’alternativa di centro-destra”.
Per Fratelli d’Italia parla Giorgia Meloni.”E’ un risultato straordinario, è il secondo miglior dato di crescita dopo Matteo Salvini, faccio i complimenti a lui. Siamo cresciuti del 50% rispetto alle politiche ed è tutt’altro che scontato”. Per Ignazio La Russa “E’ ormai certo che Fratelli d’Italia è, con la Lega, l’unico partito che cresce ancora sia rispetto alle elezioni politiche del 2018 sia rispetto alle precedenti elezioni europee. Il progetto politico annunciato da Giorgia Meloni ad Atreju nel settembre scorso è già coronato da un primo notevole successo, in attesa che si manifesti presto concretamente per dare all’Italia un governo senza 5 stelle”
Salvini: “Nessun regolamento di conti”. Zingaretti esulta: “Noi l’alternativa”
Le reazioni. Festeggia la Lega in via Bellerio: "Nasce una nuova Europa". Di Maio: "Restiamo ago della bilancia". Il segretario Dem: "Fallito l'assalto sovranista". Forza Italia: "Noi ancora determinanti nel centrodestra". FdI: "Cresciamo ancora"