ROMA – Matteo Salvini assiste in diretta allo sbarco dei migranti della Sea Watch a Lampedusa mentre è ospite del programma “Non è L’Arena”. E si infuria. Il ministro dell’Interno per tutta la giornata aveva ribadito che nessuno sbarco sarebbe stato autorizzato. Ecco perché, quando gli vengono mostrante le immagini dei primi trasbordi dei 47 migranti, Salvini prorompe: “Se qualche ministro ha dato l’autorizzazione a sbarcare gli immigrati, se qualcuno vuole aprire i porti e aiutare gli scafisti ne risponderà davanti agli italiani”.
Durante la trasmissione non si capisce, di fatto, chi abbia dato l’autorizzazione allo sbarco. L’irritazione di Salvini è palpabile: “C’e’ una nave sotto sequestro. Spero venga tratto in arresto l’equipaggio di questa nave. Potevano rimanere sulla nave gli immigrati irregolari. Per il ministro degli Interni i porti devono rimanere chiusi”, insiste il leader della Lega, che poi sentenzia ad alta voce: “Qui o è stato il procuratore Patronaggio o Toninelli”.
Ma, immediatamente, arriva la precisazione delle fonti di governo M5s: “Nessun ministro del Movimento ha aperto i porti”, viene spiegato sottolineando come lo sbarco sia l’effetto del sequestro della Sea Watch deciso del procuratore di Agrigento Luigi Patronaggio.
E, poco dopo che Salvini lascia il collegamento è Toninelli a sbottare. “Se ha qualcosa da dirmi, me la dica in faccia. Non parli a sproposito del sottoscritto in tv. E’ evidente che l’epilogo della vicenda è legato al sequestro della nave da parte della magistratura, non serve un esperto per capirlo. Magari il ministro dell’Interno si informi prima di parlare”.
Intanto la Procura di Agrigento ha iscritto il comandante della nave Arturo Centore sul registro degli indagati, con l’accusa di favoreggiamento dell’immigrazione clandestina. Il provvedimento è stato notificato dalla guardia di finanza nel momento del sequestro probatorio della nave ong. Il procuratore Patronaggio già ieri sera aveva annunciato: “Si valuteranno le responsabilità della ong”.
Il pm di Agrigento Cecilia Baravelli ha anche convalidato il sequestro della ‘Sea Watch 3′ eseguito dal Roan della guardia di finanza di Palermo. Il provvedimento è stato notificato all’unico indagato, il comandante Arturo Centore che è stato convocato per domani, alle 12, in Procura ad Agrigento per essere interrogato dal procuratore aggiunto Salvatore Vella che, insieme al capo dell’ ufficio Luigi Patronaggio e al pm Alessandra Russo, sta coordinando l’indagine.
La Sea Watch 3 intanto è arrivata oggi pomeriggio al porto di Licata (Ag). Ad accoglierla un gruppetto di persone che ha applaudito al suo approdo. Nel porto di Licata ci sono adesso due imbarcazioni, di altrettante organizzazioni non governative, poste sotto sequestro. Ormeggiata nel porto agrigentino infatti c’è anche la nave Mare Jonio.
Salvini segue lo sbarco in diretta: “Chi ha dato l’autorizzazione?”
Il caso Sea Watch. Il ministro si infuria in tv. I 5 stelle: "Nessuno dei nostri ha aperto i porti, la decisione arriva dal pm di Agrigento". La nave a Licata: scatta il sequestro, indagato il comandante