ROMA – “Siamo a 15 miglia da Lampedusa, a bordo abbiamo 65 persone, alcune disidratate, e alcuni bambini piccoli. Le condizioni meteo sono cattive”. La comunicazione arriva dal comandante della Sea Watch 3, Arturo Centore. La nave ora si trova dunque fuori dalle acque territoriali italiane. A bordo anche 22 uomini dell’equipaggio tra cui 4 medici.
La Sea Watch 3 ha soccorso i 65 migranti il 15 maggio a 30 miglia dalle coste libiche. “Una motovedetta libica, con fare minaccioso, ci ha detto di allontanarci, non eravamo i benvenuti”, ha raccontato il comandante. “Siamo quindi stati allontanati. Mi sono diretto verso nord anche perchè le condizioni meteo sono state e sono cattive”. Ieri la Ong tedesca ha mandato un appello: “I 65 naufraghi hanno bisogno di un porto sicuro ora”, è l’appello della ong tedesca. Finora caduto nel vuoto. Né l’Olanda, Stato di bandiera della nave, né l’Italia, né Malta “ci hanno fornito supporto o indicazioni. Ancora una volta, siamo soli”.
Risoluto il ministro dell’Interno Matteo Salvini su Twitter. “Erano prima in acque libiche e poi in acque maltesi, ma mettendo a rischio la vita degli immigrati a bordo vogliono a tutti i costi arrivare in Italia. Questi non sono soccorritori ma scafisti e come tali verranno trattati. Per i trafficanti di esseri umani i porti italiani sono e rimangono chiusi”.
Ma dalla nave replicano:”Non siamo scafisti, siamo un equipaggio di volontari. Vengono dette tante cose inesatte sul nostro conto – precisa il comandante – e per questo ci tengo a parlare e dire come stanno veramente le cose”
Sea Watch a 15 miglia da Lampedusa
La nave ancora in acque internazionali con 65 migranti a bordo. Salvini: "Dalla Libia a Malta per portarli in Italia. I nostri porti sono chiusi"