AGRIGENTO – I giudici della seconda sezione misure di prevenzione del tribunale di Agrigento hanno rigettato quasi interamente la richiesta di confisca e, quindi, disposto il dissequestro di beni, del valore stimato di 3 milioni di euro, nei confronti dell’imprenditore Giuseppe Scariano, 67 anni di Favara (Ag), ritenuto vicino alle famiglie mafiose dell’Agrigentino.
Il collegio di giudici, presieduto da Wilma Angela Mazzara, accogliendo gran parte delle tesi dei difensori, gli avvocati Angela Porcello, Enrico Quattrocchi, Giuseppe Barba e Pietro Maragliano, ha disposto la restituzione di 14 fabbricati, 25 terreni, quote di altri 26 terreni, tre società di capitale e relativi compendi aziendali e un rapporto finanziario. Fra gli elementi a sostegno della presunta mafiosità di Scariano anche un “pizzino” trovato nell’ultimo covo di Gerlandino Messina.
I giudici hanno disposto la confisca della sola quota societaria del “Consorzio Itria, con sede a Ferrara, per un capitale sociale di circa 2.500 euro. Rigettata, inoltre, la richiesta di applicazione della sorveglianza speciale.