LAMPEDUSA – E’ l’1.40 di sabato 29 marzo. La nave della Ong tedesca battente bandiera olandese si affaccia all’ingresso del porto: la comandante ha già violato tre volte l’alt intimatogli dai finanzieri che tentano un’ultima mossa, porsi tra la Sea Watch e la banchina per impedire l’attracco. La Capitana Carola Rakete però non si ferma e lo scontro viene evitato per poco. Finisce così l’odissea dei 41 migranti che sono rimasti in mare per 17 giorni al centro del braccio di ferro tra il governo italiano e la ong tedesca. Ma la vicenda, così come nel caso della Nave Diciotti di un anno fa, lascia strascichi e polemiche. Non ultime quelle legate agli insulti e alle frasi choc lanciate da alcuni manifestanti sulla banchina del porto, divulgate in un video del senatore Davide Faraone, dirette a Carola Rackete.
“Spero che ti violentino sti negri”. E ancora: “zingara, venduta, vattene, vergognati. Devi andare in galera”. Insulti anche ai deputati sulla nave: “Vi devono violentare le mogli”.
La Capitana è agli arresti domiciliari a Lampedusa per aver forzato il blocco all’ingresso nelle acque territoriali italiane, rischia una condanna da 3 a 10 anni di carcere. Il suo legale riferisce che è “molto provata” per quanto accaduto, ma allo stesso tempo “molto forte e lucida” nel rivendicare le sue scelte. Più volte, dopo l’arresto, ha chiesto come stessero i 40 migranti sbarcati dalla nave, informandosi su quali fossero le loro condizioni.
NUOVO SCONTRO CON SALVINI. Proprio sulle condizioni di salute dei migranti si è aperto un nuovo scontro con il ministro Salvini. Secondo fonti del Viminale, “nessuno dei 41 immigrati scesi dalla SeaWatch presenta malattie o problemi particolari come scabbia o disidratazione” sottolineando che tutti “sono stati rifocillati, hanno passato una notte serena e per nessuno di loro è stato disposto alcun accertamento specifico né il trasferimento in elisoccorso verso l’ospedale di Palermo”.
I bambini con gli accompagnatori e i malati erano già scesi a terra col via libera del governo italiano. “Resta quindi da capire a quale stato di necessità si riferisse la Ong per giustificare l’attracco non autorizzato con speronamento della motovedetta della Guardia di Finanza”. Concetto ribadito stamani in un tweet dal ministro Matteo Salvini. “La comandante fuorilegge ha giustificato il folle attracco che ha messo a rischio la vita degli agenti della Guardia di finanza dicendo che c’era uno ‘stato di necessità’. Ma se nessuno dei 41 immigrati a bordo aveva problemi di salute, di quale necessità parlava?”.
L’arresto della Capitana nel frattempo commuove migliaia di persone in Germania che hanno offerto del denaro per l’assistenza legale. Star della tv tedesca hanno lanciato un appello in favore di Carola Rackete e sono stati raccolti già oltre 300 mila euro.
LA DIFESA DELLA CAPITANA. Uno dei legali di Sea Watch, Salvatore Tesoriero, ha ricostruito la manovra che ha portato ieri all’arresto spiegando che “è stata fatta una manovra in condizioni di estrema difficoltà, ma non c’è stato alcun atto criminale né la volontà di speronare la motovedetta o uccidere qualcuno, solo la necessità di salvare delle vite”. Una possibile strategia difensiva “sarà quella di contestare il fatto che la motovedetta della Gdf possa essere considerata nave da guerra”.
E sarà questo uno degli elementi che verrà sollevato molto probabilmente nell’interrogatorio di convalida davanti al Gip in programma tra domani e martedì. Quando alle politiche dell’immigrazione del governo italiano, il legale ha sottolineato che “si tratta di un fenomeno epocale e bisogna decidere se vanno messe avanti le vite umane o un interesse nazionale che, in questo caso, non si capisce bene quale fosse”. E il decreto sicurezza bis? “È una misura incomprensibile – risponde – che non si preoccupa delle esigenze della tutela della vita umana, perché lasciare fuori dal porto una nave in condizioni di estrema necessità viola” le norme internazionali.
CONTE: “RICATTO POLITICO”: “Non evocherei concetti così forti come disobbedienza civile. Io ci vedo un ricatto politico deliberato sulla vita di quaranta persone”. Lo dice il presidente del Consiglio Giuseppe Conte al suo arrivo a Bruxelles per il Consiglio europeo, parlando del gesto di Carola Rackete.
FORSE MARTEDÌ L’UDIENZA DI CONVALIDA. L’udienza di convalida dell’arresto di Carola Rackete non è stata ancora fissata. Appare verosimile che possa tenersi martedì. La trentunenne tedesca si trova ai domiciliari a Lampedusa. La Guardia di finanza, al momento dell’arresto in flagranza di reato, le ha contestato gli articoli 1099, 1100 e 1102 del codice della navigazione che sono, rispettivamente: rifiuto di obbedienza a nave da guerra; resistenza o violenza contro nave da guerra e navigazione in zone vietate. Contestato anche l’articolo 12 del decreto legislativo 286 del 25 luglio 1988 che è il favoreggiamento dell’immigrazione clandestina.
Il pm di Agrigento, Gloria Andreoli, formalizzerà i capi di imputazione nel corso dell’udienza di convalida secondo le impostazioni della Procura della Repubblica, con a capo Luigi Patronaggio e l’aggiunto Salvatore Vella. Tra gli altri reati ipotizzati, ma ancora non formalmente contestati, quelli legati al delitto di naufragio.
Odio per la Capitana: “Spero ti violentino i negri”. Salvini: “A bordo stavano tutti bene”
Sea Watch, nuovo scontro con il Viminale. L'arresto di Carola Rackete commuove la Germania che invia soldi per l'assistenza legale. Un filmato con insulti shock fa il giro della rete. VIDEO