CATANIA – A seguito della lettera di una signora pubblicata oggi su “Lo dico a La Sicilia” in cui la paziente denuncia di essere stata palpeggiata durante la mammografia fatta al Santa Marta e Santa Venera di Acireale, il Codacons chiede ai dirigente sanitario di avviare una indagine interna. “All’accettazione trovo una signora di mezza età che mi fa compilare un questionario – racconta la donna -, e un ragazzo, sicuramente un tirocinante, o laureando specializzando, oppure uno che ha cambiato da poco reparto, non so definirlo con certezza.
La donna istruisce il ragazzo su come posizionarmi. E questo con fare disinvolto allo stesso tempo sentendosi autorizzato tocca e palpeggia, poi mi fa posizionare il seno destro sul macchinario, poi si allontana e ritorna accarezzandomi il capezzolo sinistro senza motivo”. “Se confermati i fatti – sostiene il Codacons si tratterebbe di un episodio molto grave, una vera e propria violenza fisica realizzata sfruttando lo stato di necessità della paziente”.
Asp avvia indagine. L’Asp di Catania ha avviato una indagine interna sul presunto palpeggiamento avvenuto durante l’esecuzione, il 14 giugno scorso, di una mammografia denunciato da una paziente sulle pagine del quotidiano “La Sicilia”. Le iniziative sono state disposte dal direttore medico dell’Ospedale di Acireale e dal direttore dell’Uoc di Diagnostica per Immagini dopo un reclamo presentato dalla donna il giorno successivo per e-mail all’URP del presidio.
L’Asp etnea fa sapere inoltre di aver contattato la donna per comunicarle l’avvio della procedura prevista e rassicurarla sulla presa in carico del caso. “La procedura attivata dalla paziente sarà completata assicurando celerità e trasparenza per gli adempimenti, i provvedimenti e le tutele del caso – conclude l’Asp di Catania – sottolineando come “in questi anni non sono mai stati segnalati simili gravi episodi. Al contrario è stata sempre rilevata dalle pazienti la professionalità e la correttezza di tutto il personale”.
Palpeggiata in ospedale durante un esame: “Vicenda grave, subito un’inchiesta”
Una donna racconta l'episodio accaduto al Santa Marta e Santa Venera di Acireale, il Codacons chiede provvedimenti