“Caro presidente, abbiamo deciso di autosospenderci dall’Ordine nazionale dei giornalisti perché ci consideriamo incompatibili con l’iscrizione all’albo professionale di Vittorio Feltri“. Il ragusano Paolo Borrometi e il collega Sandro Ruotolo hanno comunicato la loro decisione al presidente del Consiglio nazionale Carlo Verna dopo le dichiarazioni direttore di Libero su Andrea Camilleri, ricoverato in rianimazione da lunedì dopo un arresto cardiaco.
“Mi dispiace se muore – ha detto Feltri a Rai Radio 2 -, però mi consolerò pensando che Montalbano non mi romperà più i coglioni. Basta, mi ha stancato”.
Borrometi e Ruotolo hanno espresso indignazione: “Ne va della credibilità di ognuno di noi e della nostra categoria. Adesso basta. O noi o lui. Quel ‘terrone che ci ha rotto i coglioni’ per noi figli del Sud è inaccettabile. Sono in gioco i valori della nostra Costituzione. Ogni suo scritto trasuda di razzismo, omofobia, xenofobia, si tratta di veri e propri crimini contro la dignità del giornalista”.
Ruotolo e Borrometi hanno poi fatto riferimento a una lunga serie di titoli pubblicati da Libero. A cominciare dal “Bastardi islamici” scritto dopo gli attentati di Parigi, per il quale l’allora direttore Maurizio Belpietro venne denunciato e poi assolto. Poi il titolo sessista “Patata bollente” riferito a Virginia Raggi, “Renzi e Boschi non scopano”, “Comandano i terroni” e il recente “Vieni avanti Gretina” riferito a Greta Thunberg.
“Feltri offende Camilleri, ci sospendiamo”
I giornalisti Borrometi e Ruotolo contro il direttore di Libero ("Finalmente Montalbano non mi romperà più i coglioni")