CATANIA – Prevenzione questa sconosciuta a Catania che rischia di bruciare a causa delle alte temperature di questi giorni e soprattutto per la presenza di terreni abbandonati e pieni di sterpaglie, pronti ad incendiarsi con terribili conseguenze per la cittadinanza. Un surplus di lavoro per i Vigili del fuoco che, oltre a fronteggiare carenze di organico e di mezzi, sono chiamati ad affrontare interventi che magari potevano essere evitati.
I roghi di questi giorni rappresentano un campanello d’allarme e dimostrano che amministratori e privati non fanno mai “tesoro” degli errori del passato, anzi perseverano, affrontando spese nettamente superiori rispetto ad un normale intervento di prevenzione. Nel corso dei sopralluoghi e delle conferenze dei servizi di questi ultimi mesi sono state mappa te le zone maggiormente a rischio, già colpite in passato da roghi di vaste proporzioni: Librino , San Nullo, Trappeto Nord e San Giovanni Galermo, Cibali, le zone a rischio . Eppure, a parte qualche intervento, resta molto da fare. I pericoli sono ovunque, persino sulla linea ferrata della Circumetnea. A ridosso del passaggio a livello di via Santa Sofia, erbacce alte oltre un metro rappresentano una costante minaccia, stessa scena a Nesima, dove i binari sono invasi dalla vegetazione incolta ed un eventuale incendio potrebbe rappresentare un serio pericolo persino per i convogli in transito.
Ma sono tante le abitazioni circondate dalle sterpaglie, dal viale Lainò ad i condomini di via Mons. Domenico Orlando fino allo slargo di via padre Stefano Pernet, dove tra l’altro è presente un plesso distaccato della scuola “Parini”.
“Abito qui da quarant’anni – afferma una donna – non ho mai visto nessuno interessarsi della sciara a ridosso delle case, l’anno scorso abbiamo rischiato seriamente di morire, le fiamme sono praticamente arrivate a ridosso del condominio”.
L’estate è solo all’inizio, ma per la prevenzione è troppo tardi ed allora non resta che affidarsi alla buona sorte…
Incendi a Catania, quale prevenzione?
di Tonino Demana. Sterpaglie e terreni incolti a ridosso delle case, basta poco per far sprigionare le fiamme. Situazione critica anche a ridosso della linea ferrata