“A me, nella vita, nessuno ha mai regalato nulla. State sereni, io questa sfida la vinco e spero dopo di essere un uomo migliore e più maturo”. Qualche momento di pausa, per scegliere le parole più adatte. Gli occhi lucidi, commossi, ma sempre pieni di coraggio. Sinisa Mihajlovic, accompagnato dal dg del Bologna Walter Sabatini e dal medico della società rossoblù Gianni Nanni, ha concluso così il racconto degli ultimi giorni, i più difficili, dopo avere scoperto di essere affetto da leucemia. La società lo ha confermato alla guida della squadra.
Nella sala stampa del centro tecnico di Casteldebole a Bologna, mentre all’esterno alcuni tifosi appendevano striscioni a sostegno del mister, in prima fila era seduta la moglie del tecnico serbo, Arianna. Accanto a lei i cronisti a cui l’allenatore, dopo che la notizia è stata anticipata da Stadio, storico giornale sportivo, ha scelto di raccontare “tutta la verità”, come ha detto lui stesso, dopo essersi seduto al tavolo al termine della conference-call con i giocatori in ritiro estivo a Castelrotto.
“Volevo essere io a darvi questa notizia. A voi, alla mia squadra e alla gente – ha detto Mihajlovic – ho fatto alcuni esami e sono state scoperte alcune anomalie. Leucemia. Quando me lo hanno detto ho preso una bella botta. Sono stato due giorni chiuso in camera a piangere. Ti passa davanti tutta la vita”. Un respiro profondo, come per raccogliere le forze. Lo sguardo commosso. “Io non gioco mai per non perdere, sennò perdo: così nel calcio, così nella vita – ha aggiunto – batterò la leucemia. Lo farò per mia moglie, per la mia famiglia, per chi mi vuole bene. E’ una forma attaccabile, si può guarire. E io la batterò. Ma ho bisogno dell’aiuto di tutti quelli che mi vogliono bene”.
Anche il Catania, squadra che Mihajlovic ha guidato in Serie A nel 2009-2010 portandola alla salvezza, ha fatto sentire la sua vicinanza al tecnico serbo in un comunicato: “Siniša Mihajlovic ha dimostrato ovunque, anche a Catania, di essere un campione di coraggio: le sue parole sono sempre state chiare, edificanti e forti, come i suoi esempi e come gli stimoli che generosamente inventa e offre ai suoi compagni d’avventura. Nei mesi vissuti insieme, qui, partendo da una situazione sportivamente pessima, riuscì prodigiosamente a trasmettere ai calciatori, ai tifosi ed agli stessi dirigenti una fiducia speciale, che presto divenne fierezza e che ci regalò sorriso nella fatica, risultati, enormi soddisfazioni e un record. Abbiamo ascoltato le dichiarazioni di Siniša, oggi, e nel suo sguardo abbiamo ritrovato la stessa forza del 2009/10 e di sempre: il coraggio di chi affronta a testa alta le difficoltà, anche le più pesanti, e traccia per sé e per gli altri la strada per superarle, con quello stile di vita così profondamente umano e riconoscibile, proprio come la scia di profumo che lo accompagna sempre. Forza Siniša, il Catania è con te”.