PALERMO – Un operaio di Blutec, Vito La Mattina di 52 anni, ha piazzato una tenda davanti ai cancelli della fabbrica ex Fiat a Termini Imerese: “Non ce la faccio più, starò qui fino a quando non mi faranno lavorare. Ho dovuto chiudere casa per i debiti, mandando moglie e figli da mia madre”, dice l’operaio.
L’operaio, come gli altri colleghi, non ha ancora ricevuto la cassa integrazione di maggio e giugno che pare sia bloccata per problemi tecnici. “Non posso pagare le bollette di casa, non ho i soldi per la rata del mutuo di ristrutturazione, non riesco neppure a fare la spesa – si sfoga il lavoratore -. Sono stanco, tanto stanco”.
A parte i mancati pagamenti della cig in corso, gli operai di Blutec, e dell’indotto, aspettano la firma del decreto per la proroga della cassa dal primo luglio al 31 dicembre. “Sono un operaio Blutec, ma in realtà non ho mai lavorato neppure per un’ora, mai messo piede in stabilimento: da quando l’azienda ha rilevato da Fiat la fabbrica, ormai quasi cinque anni fa, mi hanno sempre messo in cassa integrazione – dice -. Per oltre 25 anni ho lavorato in Fiat, sono stanco di fare il cassaintegrato”.
E lancia un appello: “Ho degli attestati di specializzazione, mi mandino dove vogliono ma mi facciano lavorare”. Racconta di avere moglie e tre figli. “Con me vivono mia moglie e due figli maggiorenni, ai quali non riesco a garantire più nulla”, aggiunge.
Operaio piazza tenda davanti alla Blutec: “Voglio lavorare, mi mandino ovunque”
Termini Imerese. La disperazione del 52enne Vito La Mattina: "Ho chiuso casa per i debiti, mandando moglie e figli da mia madre"