PISA – Anche l’ex comandante della Folgore, generale Enrico Celentano, 76 anni, da tempo in pensione, è finito sul registro degli indagati per le morte di Emanuele Scieri, il parà siracusano di 26 anni, in servizio di leva, trovato morto 20 anni fa nella caserma Gamerra, sede del centro di addestramento dei paracadutisti dove stava svolgendo il servizio di leva, precipitando da una torre di prosciugamento dei paracadute.
L’ex ufficiale è indagato per favoreggiamento e false informazione ai pm, mentre tre ex commilitoni di Scieri sono accusati di omicidio volontario in concorso. Ieri Celentano è stato ascoltato in procura per oltre 4 ore, ma l’interrogatorio è stato pieno di “non ricordo” e di risposte non troppo circostanziate. Sostanzialmente l’accusa verte su due aspetti che Celentano non ha saputo chiarire: la sua probabile presenza a Pisa la notte dell’omicidio (la cella telefonica che serve la zona della Gamerra registra il telefono cellulare fornitogli dalla Folgore alle 23.45) e i motivi di una rapidissima e improvvisa ispezione in caserma all’alba del 15 agosto.
Il corpo privo di vita di Scieri fu ritrovato il 16 agosto, tre giorni dopo che era scomparso, ai piedi della torre, in una zona di casermaggio praticamente in disuso. Celentano, nel 1999, salì alla ribalta delle cronache anche per la pubblicazione dello ‘Zibaldone’, una controversa raccolta di scritti, aneddoti e barzellette sulla vita militare e sul nonnismo.
Oggi, raggiunto telefonicamente nella sua casa di Casole d’Elsa, borgo medievale del Senese, ha confermato la sua iscrizione nel registro degli indagati e alla domanda se avesse fiducia nella magistratura ha risposto: “Si leggono tante cose sui giornali e non si sa mai se quello che c’è scritto è la verità oppure no. Però confermo di essere indagato. Così gira il mondo, cioè come vogliono e noi siamo abitanti di questo mondo soggetti alla forza di gravità. Credevo che andando in congedo potessi occuparmi di ciò che mi interessa dopo una vita spesa al servizio del Paese. Evidentemente non è così e tutto quello che ho fatto non è bastato”.
Celentano non ha mai parlato direttamente di Scieri e ha concluso: “Non voglio e non posso entrare nel merito di questa vicenda, tuttavia non si sa mai se quello che scrivono i giornali è la verità oppure no. Io so che ho speso una vita al servizio del mio Paese e che ora è tutto un casino. Ecco scriva proprio così: è tutto un casino”.