STROMBOLI (MESSINA) – Passa da verde a giallo il livello di allerta per il vulcano Stromboli. Lo ha disposto il Dipartimento della Protezione civile con la conseguente attivazione della fase operativa di “attenzione” secondo quanto previsto dal Piano nazionale di emergenza per l’isola. La decisione, spiegano dalla Protezione civile, è stata adottata in seguito alle esplosioni parossistiche registrate ieri e alla luce delle valutazioni emerse durante la riunione odierna con i Centri di Competenza, il Dipartimento della Protezione civile della Regione Siciliana e acquisito il parere della Commissione Grandi Rischi, riunitasi a Roma.
La valutazione è basata sulle segnalazioni delle fenomenologie e sulle valutazioni di pericolosità rese disponibili dai centri di competenza che per lo Stromboli sono l’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Osservatorio Etneo, Osservatorio Vesuviano e Sezione di Palermo) e il dipartimento Scienza della Terra dell’Università di Firenze. L’innalzamento del livello determina il potenziamento del sistema di monitoraggio del vulcano e l’attivazione di un raccordo informativo costante tra la comunità scientifica e le altre componenti e strutture operative del Servizio nazionale della Protezione civile.
Il Dipartimento della Protezione civile condivide tali informazioni con la struttura di Protezione civile della Regione siciliana che, soprattutto in relazione a scenari di impatto locale, allerta le strutture territoriali di Protezione civile e adotta eventuali misure in risposta alle situazioni emergenziali. Indipendentemente dalle fenomenologie vulcaniche di livello locale, che possono avere frequenti variazioni, persiste una situazione di potenziate disequilibrio del vulcano. Occorre tener presente che i passaggi di livello di allerta possono non avvenire necessariamente in modo sequenziale o graduale, essendo sempre possibili variazioni repentine o improvvise dell’attività.
SI SPENGONO GLI ULTIMI FOCOLAI. Sono rimasti attivi ancora dei piccoli focolai, ma anche la situazione incendi appare sotto controllo. Vigili del fuoco e canadair sono ancora al lavoro per spegnerli. Gli aerei stanno operano sulle zone meno accessibili dell’isola dell’arcipelago delle Eolie. Gli incendi su Ginostra sono stati spenti. Sono ancora attivi dei roghi solo sul lato di Stromboli. Hanno lavorato tutta la notte e sono ancora all’opera i vigili del fuoco anche con una motobarca e due canadair, che hanno ripreso a volare all’alba.
TURISTI LASCIANO L’ISOLA. A Stromboli sono rimasti molti residenti e pochi turisti: la stragrande maggioranza degli ‘ospiti’ ha preferito lasciare l’arcipelago con traghetti e aliscafi diretti a Milazzo. Sono 98 le persone che hanno lasciato l’isola.
Il direttore della società di aliscafi “Liberty Lines” Nunzio Formica ha ospitato in un albergo di Milazzo una coppia di turisti toscani che erano andati via da Ginostra e che nella fretta di lasciare l’isola hanno dimenticato nel piccolo borgo marinaro di Stromboli anche documenti e trolley.
In zona c’è anche la motonave Helga della Caronte & Tourist Isole Minori inviata dalla Regione Siciliana su richiesta del sindaco di Lipari come misura precauzionale nel caso in cui dovesse verificarsi la necessità di allontanamento della popolazione presente sull’isola. Scenario al momento escluso.
IL SINDACO: “NESSUNA EVACUAZIONE, ALCUNI TURISTI STANNO TORNANDO”. “A Ginostra e in gran parte dell’isola – afferma il sindaco di Lipari, Marco Giorgianni – è stata riallacciata la fornitura elettrica. I tecnici dell’Enel hanno lavorato anche di notte riuscendo a fare ‘ripartire’ la centrale”. Il sindaco sottolinea che “non c’è stata alcuna evacuazione”, perché, spiega, “non c’era assolutamente la necessità”.
Un centinaio di persone hanno lasciato l’isola volontariamente per paura. Ma, anticipa Giorgianni, “qualcuno di loro sta ritornando per continuare a trascorre le vacanze alle Eolie”, anche grazie alla ripresa dei collegamenti navali, che sono stati anzi potenziati.
I danni maggiori sono stati a Ginostra: “Una parte di quel territorio dell’isola è ricoperta da una spessa coltre di pomice, sembra uno scenario post bellico”. Ma, ribadisce, “tutto sta tornando alla normalità, bisognerà lavorare”, anche se, ammette, si percepisce ancora che “non state smaltite del tutto paura e preoccupazione”.
VITTIMA UN 35ENNE DI MILAZZO. “Finalmente il mare, di nuovo il mare… quello più conosciuto e familiare però, quello che preferisco, quello della spiaggia di Ponente di Milazzo, quello di casa…”. Così Massimo Imbesi, allievo ufficiale di coperta, 35 anni, scriveva un anno su Facebook commentando la foto del proprio attestato conseguito come allievo ufficiale di coperta.
Amava il mare e i vulcani l’uomo che ieri ha perso la vita a Stromboli. La sua passione era Stromboli. “Ieri mattina – rivela uno degli abitanti di Ginostra, Gianluca Giuffrè – l’ho visto assieme a un amico, un sudamericano molto alto. Stavano andando a fare delle foto del vulcano. Non lo conoscevo bene, ma lo vedevo sempre passare per i sentieri di Ginostra per degli scatti che erano la sua passione”. Il corpo di Massimo Imbesi è stato recuperato e portato a Milazzo. Lo ha disposto la magistratura che sta valutando se fare eseguire l’autopsia o se sarà sufficiente l’esame esterno del medico legale.
Secondo quanto si è appreso, all’altezza del torace è stato rilevato un grosso ematoma che Imbesi forse si sarebbe procurato cadendo violentemente su spuntoni di pietra lavica che caratterizzano l’isola. Caduta che potrebbe essere avvenuta mentre correva per mettersi in salvo o causata da intossicazione da fumo sviluppato dagli incendi.
Stromboli inquieto, è allerta gialla
Sale il livello di attenzione sul vulcano, registrati piccoli sismi. Ginostra coperta da pomice nera, incendi sotto controllo. Sull'isola rimasti pochi turisti
Due violente esplosioni, muore 35enne di Milazzo