CATANIA – Ormai è una pratica consolidata, due affitti su tre specie per le case in località di mare sono in nero. I furbetti del mattone non vanno in vacanza, anzi approfittano della situazione per fare cassa, naturalmente alle spalle del Fisco. Sicilia, Sardegna, Puglia e Toscana sarebbero le regioni dove sono emersi i casi più eclatanti, fatti emergere dalla Guardia di Finanza che ha intensificato i controlli su tutto il territorio nazionale. Ne viene fuori un quadro inquietante e preoccupante, basti pensare che su 404 controlli effettuati a campione sono emerse irregolarità in 256 casi.
A Catania, per esempio, le Fiamme Gialle hanno scoperto undici strutture ricettive irregolari di cui cinque completamente abusive e prive delle necessarie autorizzazioni di inizio attività rilasciate dal Comune e non in regola con gli obblighi tributari.
Un giro di vite di Guardia di Finanza e Agenzia delle Entrate che proseguirà anche a settembre, supportato anche dalla tecnologia che consente di incrociare i dati con uno speciale database. Attenzione, nel caso degli affitti, a pagare le conseguenze non sarà solo il proprietario dell’appartamento, ma anche l’inquilino.
L’Agenzia delle Entrate può richiedere il pagamento notificando una cartella esattoriale. Ricordiamo che non si possono servire colazioni, pranzi e cene, fornire questi servizi può configurare il reato di esercizio abusivo della professione ricettiva con il rischio di salate sanzioni.
Affitti in nero, ecco i “furbetti del mattone”
di Tonino Demana. Casi eclatanti in Sicilia, Sardegna, Puglia e Toscana, a Catania scoperte undici strutture ricettive irregolari, di cui cinque completamente abusive