L’equipe composta dal professor Carmelo Sciumé, direttore dell’Unità operativa complessa di chirurgia generale dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Agrigento, dai medici Danilo Ancona, Lina Aronica e Nicola Falco, dagli infermieri Calogero Vella, Roberto Vella e Salvatore De Castro e dall’Oss Rocco Di Stefano ha eseguito per la prima volta ad Agrigento un intervento di splenectomia laparoscopica.
E’ stata cioè asportata la milza attraverso quattro piccole incisioni praticate sull’addome e l’ausilio di una videocamera. La paziente è una giovane trentaduenne agrigentina madre di due bambini.
La tecnica ha da tempo sostituito nei protocolli internazionali, quando si presentano i requisiti, i tradizionali interventi a “cielo aperto” e sul fianco della paziente sono stati praticati soltanto quattro piccoli fori, due da dieci e due da cinque millimetri, che hanno consentito al chirurgo di accedere alla cavità addominale, oltre che con la microcamera, anche con gli strumenti necessari all’isolamento della milza e con un piccolo sacchetto utile a estrarre l’organo.
Al di là del pur significativo risultato estetico che ha permesso all’utente di non conservare il ricordo di evidenti cicatrici postoperatorie, la valenza dell’intervento consiste, in generale, nella possibilità di poter osservare con maggiore completezza la cavità addominale che viene temporaneamente dilatata con un gas, ridurre al minimo il sanguinamento e permettere tempi di ripresa molto più veloci.
La giovane agrigentina ha lasciato l’ospedale dopo appena tre giorni di degenza e senza quel dolore addominale che, sin dallo scorso mese di maggio, non le dava tregua a causa di una voluminosa cisti al polo inferiore della milza che finiva per comprimere il colon e generare una persistente infiammazione.
Agrigento, primo intervento sulla milza in laparoscopia
di Nuccio Sciacca - La tecnica chirurgica mini-invasiva è stata eseguita al “San Giovanni di Dio”