PALERMO – “Riteniamo utile e non più procrastinabile avviare un confronto con la Regione siciliana e gli assessori di riferimento anche e soprattutto per le competenze esclusive che lo Statuto e le norme regionali gli impongono per porre fine a questo silenzio assordante e all’indifferenza totale delle istituzioni di fronte allo stillicidio di morti sul lavoro, che fa registrare ogni giorni dati sempre più preoccupanti”. Lo chiedono, in una nota congiunta, i segretari di Filca Cisl Sicilia, di Fillea Cgil Sicilia e di Feneal Uil regionale, Paolo D’anca, Mario Ridulfo e Francesco Di Martino.
“In Sicilia – prosegue la nota – i morti sul lavoro nel 2018 sono stati 64, di cui 7 nel settore delle costruzioni, mentre le denunce di infortunio registrate dall’Inail, nel 2018, sono state 28.118 e già nel primo trimestre 2019 sono state a livello nazionale 157.715 (+ 1,9% rispetto allo stesso periodo del 2018), 212 delle quali con esito mortale. Purtroppo la Sicilia segue questo triste trend nazionale.
Sono dati allarmanti di fronte ai quali non è più accettabile la sordità del governo regionale,”.”La Regione risponda immediatamente al nostro appello – conclude la nota – e ci auguriamo che, attraverso il confronto con le parte interessate, ovvero con i lavoratori, le imprese e il sistema bilaterale delle costruzioni, si arrivi quantomeno ad individuare delle soluzioni proficue per arrestare questa mattanza”.
“Basta mattanza sui luoghi di lavoro”
I sindacati puntano il dito contro la Regione: "Dati preoccupanti, bisogna fermare questo stillicidio"