ROMA – Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede è stato a Vittoria, in provincia di Ragusa, per incontrare i genitori di Alessio e Simone D’Antonio, i due bambini che lo scorso 11 luglio sono stati falciati proprio sulla soglia di casa da un’auto in folle corsa. “A loro ho voluto far sentire la presenza e la vicinanza dello Stato di fronte alla tragedia che ha colpito le loro famiglie”, scrive in un post .
“Nei loro sguardi – prosegue Bonafede – è racchiuso l’infinito dolore con cui devono fare i conti ogni giorno; attorno a loro si riesce a sentire il peso dell’assenza dei loro bambini strappati alla vita con una violenza inaudita. Adesso chiedono giustizia: nessuna voglia di vendetta ma soltanto la consapevolezza di avere il diritto di chiedere e ottenere giustizia. Su questa terribile tragedia c’è un’inchiesta in corso; non entro nel merito e, come sempre, ripongo il massimo della fiducia nel lavoro della magistratura”.
Il guardasigilli ha poi aggiunto: “Ma il mio ruolo impone certamente una riflessione e un conseguente intervento sulle leggi attuali. È necessario intervenire per colmare le lacune e garantire giustizia tutte le volte in cui una vita venga drammaticamente spezzata da comportamenti totalmente sprezzanti dell’incolumità altrui. E questo disprezzo si concretizza anche tramite le omissioni di soccorso di chi è coinvolto, direttamente o indirettamente. Garantire giustizia ogni volta che si consuma una tragedia per le strade – conclude – non è interesse soltanto dei familiari delle persone coinvolte ma di tutti i cittadini italiani”.
“Nei loro sguardi – prosegue Bonafede – è racchiuso l’infinito dolore con cui devono fare i conti ogni giorno; attorno a loro si riesce a sentire il peso dell’assenza dei loro bambini strappati alla vita con una violenza inaudita. Adesso chiedono giustizia: nessuna voglia di vendetta ma soltanto la consapevolezza di avere il diritto di chiedere e ottenere giustizia. Su questa terribile tragedia c’è un’inchiesta in corso; non entro nel merito e, come sempre, ripongo il massimo della fiducia nel lavoro della magistratura”.
Il guardasigilli ha poi aggiunto: “Ma il mio ruolo impone certamente una riflessione e un conseguente intervento sulle leggi attuali. È necessario intervenire per colmare le lacune e garantire giustizia tutte le volte in cui una vita venga drammaticamente spezzata da comportamenti totalmente sprezzanti dell’incolumità altrui. E questo disprezzo si concretizza anche tramite le omissioni di soccorso di chi è coinvolto, direttamente o indirettamente. Garantire giustizia ogni volta che si consuma una tragedia per le strade – conclude – non è interesse soltanto dei familiari delle persone coinvolte ma di tutti i cittadini italiani”.