Danzano in mare come eleganti ballerine, ma sono tanto affascinanti quanto pericolose. Basta solo sfiorarle perché la loro danza si trasformi in una ‘carezza infuocata’. Sono le meduse, croce e mai delizia, delle nostre nuotate estive.
Iniziamo con un chiarimento: la medusa non punge, non morde, non graffia. E’ il contatto con i suoi tentacoli che emettono una sostanza urticante per la pelle a provocare dolore, irritazione cutanea, gonfiore e arrossamento. A volte non serve neppure sfiorarle ma basta entrare in contatto con il liquido liberato attraverso i filamenti.
Ecco qualche consiglio in caso di contatto, soprattutto se la ‘vittima’ è un bambino, ma le istruzioni per l’uso valgono a tutte le età. La prima cosa da fare è tranquillizzare il bambino e farlo respirare normalmente. Se si è vicini alla riva, farlo uscire dall’acqua. Se ci si trova al largo, sorreggere il bambino e richiamare l’attenzione per farsi aiutare, specie se anche l’accompagnatore è venuto a contatto con la medusa.
Per prima cosa verificare che non vi siano parti di medusa rimaste attaccate alla pelle e, nel caso, eliminarle delicatamente con le mani. Se non si dispone di medicamenti, può essere utile far scorrere acqua di mare sulla parte interessata per tentare di diluire la sostanza tossica non ancora penetrata.
La medicazione corretta consiste nell’applicazione di gel astringente al cloruro d’alluminio. Il gel astringente ha un’immediata azione antiprurito e blocca la diffusione delle tossine. Purtroppo non è ancora diffusa in Italia l’abitudine di portare con sé questo gel, che è utile anche per le punture di zanzara.
In mancanza di questa pomata, si può usare una crema al cortisone anche se ha un effetto più ritardato (entra in azione dopo 20-30 minuti dall’applicazione), cioè quando il massimo della reazione si dovrebbe già essere spenta naturalmente.
Evitare di grattarsi o di strofinare la sabbia sulla parte dolorante. E non usare medicazioni estemporanee con ammoniaca, aceto, alcool o succo di limone: peggiorerebbero la situazione. Se immediatamente dopo il contatto, la reazione cutanea si diffonde e compaiono difficoltà respiratorie, pallore, sudorazione e disorientamento, chiamare il 118 e spiegare di cosa si tratta: si riceveranno le istruzioni sul da farsi in attesa che arrivi il personale di Pronto soccorso.
L’area di pelle colpita dalle meduse rimane sensibile alla luce solare e tende a scurirsi rapidamente. Per evitare che la pelle si macchi, è bene evitare pomate antistaminiche e occorre tenere coperta, o ben protetta da uno schermo solare, l’area colpita, fino a quando la razione infiammatoria non scompare (non più di due settimane).
Meduse, i rimedi popolari peggiorano la situazione
di Nuccio Sciacca - Sulla lesione acqua di mare e gel astringente al cloruro di alluminio