Audace Cerignola in Serie C, poi rispedita nei Dilettanti, oggi nuovamente ammessa in C. La speranza di vivere un’estate tranquilla, manifestata meno di un mese fa dal presidente della Federcalcio Gabriele Gravina, sparisce di fronte alla nuova decisione del Collegio di Garanzia dello Sport, che conferma e rafforza quanto precisato neanche due settimane fa nel giudicare il primo ricorso del club pugliese.
Per la precisione il 23 luglio quando Raffaele Squitieri, presidente della neonata sezione per le controversie in tema di ammissione ed esclusione dalle competizioni professionistiche, aveva preso atto delle certificazioni prodotte dal Cerignola per l’adeguamento del terreno di gioco dello stadio Monterisi (in erba artificiale) e dell’impianto di illuminazione, accogliendo il ricorso della società pugliese “ferma restando la competenza della Figc e dei relativi organi di procedere alla verifica della sussistenza dei requisiti infrastrutturali”.
La verifica è stata effettuata dalla Commissione Impianti Sportivi di Lega Pro il giorno successivo, mercoledì 24 luglio, e ventiquattro ore dopo è arrivata anche la delibera del presidente Gravina poi ratificata dal Consiglio federale: Cerignola escluso dalla Serie C perché “non risulta rispettare i criteri infrastrutturali relativi alle caratteristiche del terreno di gioco” e in particolare “non è in possesso della licenza per gare di campionati professionistici ‘Fifa Quality Pro'”.
Da qui il nuovo ricorso dell’Audace Cerignola al Collegio di Garanzia dello Sport, accolto oggi a pieno titolo. Le motivazioni? Per la sezione presieduta da Squitieri è vero che il Cerignola, come ogni società professionistica, dovrebbe ottenere la “Certificazione-Fifa 2 Stelle”, ma è altrettanto vero che l’omologazione “Lnd Professional” appena ottenuta rappresenta “il primo passo per l’ottenimento della certificazione Fifa e nelle more del completamento della procedura può essere richiesta e quindi concessa una “deroga” che permetta l’immediata fruizione del campo”.
Il Collegio di Garanzia ribadisce inoltre che “non si tratta di una procedura derogatoria al regolamento, ma di una deroga concessa dal regolamento stesso ‘Lnd Professional’, precisamente dal punto K dello stesso”. E aggiunge che il caso del Cerignola “è assimilabile a quello che ha caratterizzato la partecipazione della società Siracusa allo scorso campionato 2018/2019”.
Dunque ricorso accolto, Audace Cerignola in Serie C e calendario del raggruppamento a 21 squadre da rifare. A meno che la Federcalcio non decida, come è possibile e forse probabile, di ricorrere al Tar della Lazio, unico organo competente a valutare una simile impugnazione secondo la nuova norma voluta dall’attuale Governo. “E’ legittimo – ha dichiarato Cesare Di Cintio, legale del club pugliese – ma mi sembrerebbe strano se la federazione contestasse il giudice unico sportivo dopo che ha voluto questa procedura speciale per risolvere le controversie in tema di ammissioni ed esclusioni. E ora che fa, ricorre al Tar? Tra l’altro, se il giudice amministrativo dovesse decidere di concedere una sospensiva, la decisione finale arriverebbe a settembre e nel frattempo i campionati sarebbero bloccati per responsabilità della Federcalcio e della Lega Pro”.
Con una nota il presidente della Lega Pro Francesco Ghirelli fa sapere: “Io rispetto le istituzioni e quindi rispetto la decisione del Collegio di Garanzia del Coni. Ogni ulteriore valutazione è rinviata a dopo la lettura della motivazione”.