Basta Lodi

di Alberto Cigalini. Il Catania doma la Viterbese su rigore, contestato dagli ospiti e trasformato dal regista rossazzurro (foto Galtieri). Più agonismo che emozioni, Di Piazza colpisce la traversa

a.cig.) Un rigorino e via. Il modo più semplice per risolvere una situazione complicata. Il Catania si risolleva dalla brutta caduta di Potenza con una vittoria di misura sulla Viterbese che vale il primato provvisorio, poi portato via dal Catanzaro in attesa del posticipo Reggina-Bari.
Quella con i gialloblu, come sottolineato dallo stesso Camplone in sala stampa, è la classica partita di Serie C. Il che nel 99% dei casi significa non bella, imperniata sull’agonismo e con rare emozioni. La sfida del Massimino non fa eccezione e tutto sommato non sorprende che sia così.
Ad affrontarsi sono due formazioni reduci dalla prima sconfitta stagionale e piene di acciaccati. Nelle file etnee sono addirittura otto gli assenti, visto che agli infortunati Saporetti, Sarno (a breve sarà operato al menisco in artroscopia), Catania, Rossetti, Biagianti e Barisic si aggiungono Marchese e Bucolo, lasciati a casa per motivi disciplinari (misura che riguarda anche il capitano, comunque out per la pubalgia: provvedimento del quale parliamo in altro articolo).
Camplone non tradisce il suo 4-3-3 ma è costretto a ritoccarlo lanciando dal 1′ Mbende al centro della difesa, scegliendo Llama per completare la mediana e forzando l’impiego dell’acciaccato Mazzarani per proporre una linea avanzata col rientrante Di Piazza e Di Molfetta dirottato a destra.
Premesse non ideali per avere la meglio su un avversario che aspetta e riparte compattandosi in un 3-5-2 che in fase di non possesso diventa subito 5-3-2 e puntando sulle ripartenze in campo aperto di Tounkara per pungere in avanti.
A sua volta alle prese con più di un problema di formazione (Baschirotto squalificato, Palermo infortunato, De Falco, Volpe e lo stesso Tounkara non al meglio), la Viterbese intasa la propria metà campo cercando di rischiare il meno possibile per poi aprire il gioco sui quinti di centrocampo e innescare infine il duo Pacilli-Tounkara.
Squadre contratte e ritmi bassi non fanno decollare l’incontro. Il Catania tiene in difesa concedendo solo un paio di ripartenze a Tounkara e De Giorgi – quest’ultimo attivato da uno schema su corner mal applicato dai padroni di casa – sulle quali Furlan si fa trovare pronto.
In fase offensiva, però, si crea altrettanto poco. Il giro palla è piuttosto lento e la manovra, che sulle corsie trova qualche sbocco solo a destra grazie a un Calapai in crescita, pecca di ampiezza. I rossazzurri collezionano sette angoli, ma la produzione in avanti è limitata e invertire la posizione degli esterni, Mazzarani e Di Molfetta, non basta. L’unico vero pericolo giunge da uno spunto al limite di Di Piazza, che si aggiusta il pallone col destro e calcia di sinistro colpendo la traversa a portiere battuto (foto Galtieri, sotto).

Serve qualcosa per sbloccare l’incontro. Magari un episodio. E’ il 5′ della ripresa quando un sinistro di Lodi sbatte a terra e poi addosso a Besea inducendo l’arbitro Vigile a fischiare il rigore. Episodio non chiaro, che fa infuriare gli ospiti (espulso il tecnico Lopez) e manda lo stesso Lodi sul dischetto: il numero 10 è glaciale come sempre e spiazza Vitali.
Rotto l’equilibrio, il Catania gode ovviamente di qualche spazio in più. La Viterbese ha l’obbligo di attaccare, ma qui rivela tutti i suoi limiti. Persi per problemi fisici De Falco (dopo appena un quarto d’ora), Bezziccheri (colpo alla testa) e Tounkara (affaticamento muscolare), i laziali non vanno oltre il lancio lungo sul quale Silvestri e Mbende hanno spesso vita facile.
I rossazzurri crescono a centrocampo, dove Welbeck sale di tono e Dall’Oglio entra bene a gara in corso rilevando Mazzarani, e non rischiano nulla cercando la porta avversaria con Mazzarani e Dall’Oglio, le cui conclusioni si perdono sul fondo, e con una combinazione Di Piazza-Dall’Oglio-Di Piazza sulla quale l’attaccante manca la correzione sotto misura facendosi ingannare dalla mancata chiusura della difesa ospite sul cross dalla sinistra.
C’è tempo per l’esordio tra i professionisti di Gianmarco Distefano, classe 2000 (foto Galtieri, sotto), e per la prima stagionale del ripescato Rizzo. Nulla più. Non è tantissimo, ma basta per riprendere la marcia. Quanto al gioco, il Catania sa e può fare meglio.

CATANIA-VITERBESE 1-0
Catania (4-3-3): Furlan 6; Calapai 6.5, Mbende 6, Silvestri 6, Pinto 6; Welbeck 6.5, Lodi 6.5 (38′ st Rizzo sv), Llama 6 (32′ st Distefano sv); Di Molfetta 5.5, Di Piazza 6 (38′ st Curiale sv), Mazzarani 6 (20′ st Dall’Oglio 6.5). In panchina Martinez, Biondi, Noce, Esposito, Fornito. Allenatore: Camplone 6.
Viterbese (3-5-2): Vitali 6; De Giorgi 6, Atanasov 6, Markic 6; Bezziccheri 6 (1′ st Urso 5.5), Antezza 5.5, De Falco sv (14′ pt Milillo 6), Besea 5.5 (34′ st Svidercoschi sv), Errico 6; Tounkara 6 (1′ st Volpe 5.5), Pacilli 5.5 (25′ st Molinaro sv). In panchina Biggeri, Maraolo, Bianchi, Ricci. Allenatore: Lopez 5.
Arbitro: Vigile di Cosenza 5.5
Rete: 5′ st Lodi (rig).
Note: spettatori 7.669 (abbonati 5.685, paganti 1.984), incasso 21.578,40 euro. Espulso il tecnico della Viterbese, Lopez, per proteste (5′ st). Ammoniti Bezziccheri, Di Molfetta, Welbeck, Mbende, Dall’Oglio. Angoli: 8-3. Recupero: 3′, 5′.
 

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