Cancelleri viceministro Infrastrutture. Scoppia il caso: “Violate le regole del M5s”

Luca Ciliberti. Il deputato Ars e storico portavoce del Movimento 5 stelle siciliano entra a far parte della squadra del Conte bis. L'europarlamentare Giarrusso: "Non può abbandonare un ruolo elettivo prima della scadenza". TUTTE LE NOMINE

Ecco chi sono i sottosegretari siciliani

FOTO: i sei nominati del governo Conte bis

ROMA – Sono 42 i sottosegretari del governo Conte. 21 i sottosegretari M5s, 18 i Dem, 2 i rappresentanti di Leu, 1 del Maie. Il Movimento conserva dunque una maggioranza di sottosegretari e anche di viceministri: ne avrà 6, mentre quattro saranno del Partito democratico.
Fra i siciliani arrivano due posti da viceministro per Giancarlo Cancelleri (M5s) alle Infrastrutture e Vito Crimi agli Interni. Completano il quadro quattro sottosegretari: Manlio Di Stefano (M5s) agli Esteri, Alessio Villarosa (M5s) scelto per l’Economia, Stanislao Di Piazza (M5s) al Lavoro e Lucia Azzolina (M5s) all’Istruzione.
Mario Turco (M5s) alla programmazione economica e investimenti e Andrea Martella (Pd) all’Editoria sono i due nuovi sottosegretari alla presidenza del Consiglio. Non risulta assegnata la delega ai Servizi, che dovrebbe tenere il premier Giuseppe Conte. Ai Rapporti con il Parlamento andranno Simona Malpezzi (Pd) e Gianluca Castaldi (M5s). Agli Affari europei Laura Agea (M5s).
Agli Esteri, con i viceministri Marina Sereni (Pd) e Emanuela Del Re (M5s), ci saranno da sottosegretari Ivan Scalfarotto (Pd), Manlio Di Stefano (M5s), Riccardo Merlo (Maie). All’Interno con Matteo Mauri (Pd) e Vito Crimi (M5s), Achille Variati (Pd) e Carlo Sibilia (M5s). Alla Giustizia Vittorio Ferraresi (M5s) e Andrea Giorgis (Pd). Alla Difesa Angelo Tofalo (M5s) e Giulio Calvisi (Pd).
All’Economia, con i viceministri Antonio Misiani e Laura Castelli andranno Pierpaolo Baretta (Pd), Alessio Villarosa (M5s) e Cecilia Guerra (Leu). Al Mise sarà viceministro Stefano Buffagni e sottosegretari Alessandra Todde (M5s), Mirella Liuzzi (M5s), Gianpaolo Manzella (Pd), Alessia Morani (Pd). Alle politiche agricole Giuseppe L’Abbate (M5s).
All’Ambiente Roberto Morassut (Pd), alle Infrastrutture da viceministro Giancarlo Cancelleri (M5s) e da sottosegretari Roberto Traversi (M5s) e Salvatore Margiotta (Pd). Al Lavoro Stanislao Di Piazza (M5s) e Francesca Puglisi (Pd).
All’Istruzione Lucia Azzolina (M5s) e Anna Ascani (viceministro Pd). Giuseppe De Cristofaro (Leu). Alla Cultura Anna Laura Orrico (M5s) e Lorenza Bonaccorsi (Pd). Alla salute viceministro M5s Pierpaolo Sileri e sottosegretario Pd Sandra Zampa.
I 42 sottosegretari giureranno lunedì alle 10 a Palazzo Chigi.
Cancelleri nel pomeriggio si è dimesso da tutti gli incarichi ricoperti in Regione pronto a volare a Roma per cominciare il suo nuovo mandato. “L’incarico che mi è stato conferito mi riempie di orgoglio e soddisfazione, ma mi attribuisce anche un’ enorme responsabilità che cercherò di onorare col massimo impegno, come del resto, ho sempre fatto finora all’interno del Movimento e come portavoce del gruppo regionale all’Ars” afferma Giancarlo Cancelleri,  a commento della nomina a viceministro delle Infrastrutture e Trasporti appena arrivata da Roma.
“Ci sarà – dice Cancelleri – moltissimo da lavorare e non vedo l’ora di cominciare a farlo per cercare di dare quelle risposte che in questi nevralgici settori si aspetta I’Italia e, soprattutto, la Sicilia, dove la rete viaria e le infrastrutture in genere sono messe malissimo e per i trasporti c’è tantissimo da fare. Un ringraziamento particolare va a tutti gli attivisti siciliani che col loro sostegno hanno contribuito in maniera determinante a portare il Movimento al governo nazionale, a tutti i portavoce siciliani e ai colleghi del gruppo parlamentare all’Ars, compagni di tante battaglie”.
Ma la scelta di Di Maio non è piaciuta ad alcuni portavoce, così scoppia il caso. Dino Giarrusso (M5s) rivela che nelle chat interne, gli attivisti protestano veementemente: “I militanti ci dicono che nelle nostre regole c’era scritto che chi, come Cancelleri, ha un ruolo elettivo, non può abbandonarlo prima della scadenza. Questa è una scelta che bisognerà spiegare. Nulla contro la persona o il politico, ma è chiaro che ad ogni azione corrisponde una reazione – spiega – In un momento così impegnativo, con una alleanza così difficile da fare digerire ai nostri storici attivisti sarebbe opportuno quantomeno rispettare le nostre regole per non finire in pasto ai nostri detrattori”.