MESSINA – Il Tribunale di Messina, con una sentenza che non ha precedenti, ha condannato la Regione al pagamento a favore dei lavoratori della formazione professionale, iscritti all’albo, delle spettanze dovute a titolo di quota integrativa del fondo di garanzia della legge regionale. In particolare la normativa regionale prevedeva che “nei casi di sospensione dell’attività o riduzione dell’orario di lavoro con intervento della cassa integrazione guadagni in deroga, il Fondo di garanzia erogasse al personale interessato un contributo mensile per il sostegno del reddito destinato ad integrare il trattamento spettante a ciascun lavoratore in base alla vigente normativa nazionale fino all’80% della retribuzione mensile”.
L’amministrazione regionale, che fino ad oggi ha disatteso questa disposizione sostenendo che il pagamento delle somme dovute era subordinato ad una valutazione di disponibilità ed adeguatezza delle relative risorse, sarà costretta a sborsare ingenti somme di denaro, valutate in oltre 8 milioni di euro, in favore dei lavoratori interessati.
Il ricorso presentato dallo studio legale Giuseppa Marabello & associati, che ha riguardato un lavoratore dello ‘Ial Sicilia’, avrà effetti nei confronti di migliaia di lavoratori in crisi della formazione professionale siciliana grazie ad un diritto riconosciuto dalla normativa regionale e nazionale.
L’avv. Giuseppa Marabello, che difende migliaia di lavoratori della formazione professionale, si dice “soddisatta del risultato ottenuto, in un settore profondamente in crisi nel quale vengono disattese da anni le norme regionali a tutela dei lavoratori”.
Formazione, stangata la Regione
Sentenza senza precedenti del Tribunale di Messina, 8 milioni di euro saranno destinati ai lavoratori interessati