La vigilia delle prime volte. Sarà la prima volta a Catania per un Under 21 azzurra e sarà la prima volta per Paolo Nicolato alla guida degli azzurrini. Emozione zero, o almeno così pare, sul volto del nuovo commissario tecnico. Emozioni tante, tra gli appassionati che attendono l’amichevole di venerdì pomeriggio (18.30) tra Italia e Moldavia.
Oggi gli azzurrini si sono allenati a Torre del Grifo, e non allo stadio Massimino come da programma, considerata la tanta pioggia caduta nelle scorse ore su Catania e provincia. Dopo la seduta odierna, alla vigilia della sua prima panchina sull’Under 21, Nicolato ha sviscerato alcuni temi, a cominciare dal gruppo azzurro che si sta formando e che lui stesso sta plasmando.
“Ho trovato dei ragazzi che hanno voglia di essere qui in Under 21 e che vogliono rimanerci a lungo. In questa fase di apprendimento è fondamentale la conoscenza. Cercheremo insieme di proseguire il lavoro che abbiamo cominciato anni fa e di mantenere la stessa filosofia e lo stesso atteggiamento che ci ha permesso di farci volere bene dalla gente. Il mio obiettivo è che i ragazzi sentano anche quest’anno lo stesso affetto”.
Nicolato ha avuto poco tempo per preparare il gruppo, ma si pone già degli obiettivi a breve termine. “Ho chiesto a tutti i nostri calciatori di non avere paura di sbagliare. Qualcuno è un po’ teso e lo capisco perché è all’esordio, ma ho detto loro che gli errori di domani pomeriggio li utilizzeremo per cercare di costruire qualcosa di importante per il futuro. Niente può nascere perfetto, dobbiamo tentare di costruire qualcosa che passi anche dagli errori. Mi aspetto che la squadra giochi serena”.
Sul modulo il ct non si sbilancia. “La cosa certa è che cominceremo con la difesa a quattro, ho scelto di abbandonare il 3-5-2 perché siamo una squadra molto tecnica e ho sempre creduto che la cosa migliore da fare fosse quella di sfruttare al meglio le caratteristiche di ogni calciatore che ho a disposizione. Voglio un baricentro alto e un gioco offensivo”.
E chi lo ha detto che in Italia non ci siano più buoni attaccanti? Da questa squadra potranno venire fuori calciatori per la Nazionale maggiore, Nicolato ne è certo. “In attacco ho ragazzi con potenzialità, tutti quelli che ho convocato hanno grandi qualità, alcuni di loro si sono già messi in mostra anche nelle selezioni precedenti. Inoltre ora abbiamo la fortuna che gli attaccanti giocano con continuità nei club, perché in passato il problema più grande era che i nostri, avessero un minutaggio inferiore rispetto ai nostri avversari e questo condizionava fortemente ogni gara. Quello che conta sono le partite giocate e devo dire che tra tutti i reparti, quello d’attacco è quello con più minutaggio”.
Aggressione, riconquista, baricentro alto e giocare nella trequarti avversaria. Questi sono i concetti sui quali sta premendo Nicolato, senza dimenticare però l’atteggiamento mentale. “Non dovremo essere presuntosi, non basta più chiamarsi Italia per vincere le partite. Il calcio è ormai di dominio mondiale e allora mi piacerebbe che sin da domani al Massimino la squadra mi faccia vedere la determinazione giusta. Non voglio vedere calciatori che pensino di essere superiori agli altri, voglio vedere calciatori che dimostrino in campo di esserlo”.