CATANIA – La 36enne bulgara Ruseva Stoycheva pensava di avere diritti sui luoghi di prostituzione catanesi, e pretendeva un corrispettivo in denaro da parte di una connazionale che esercitava “la professione” lungo corso dei Martiri.
La cosa è saltata agli occhi di una pattuglia di poliziotti, che hanno chiesto alla donna le sue generalità. Per tutta risposta si è scatenata in un carosello di calci e pugni, tanto da indurre gli agenti a chiamare un’altra volante in servizio antiprostituzione.
La Stoycheva alla fine è stata caricata in macchina e portata in questura. Per la bulgara violenta si sono così aperte le porte del carcere di Piazza Lanza. Per quanto riguarda la connazionale aggredita, al momento della discussione in strada erano presenti i genitori della ragazza, appena diciannovenne. Non è dato sapere se i due fossero a conoscenza dell’attività della figlia che, in effetti, non è stata “colta sul fatto”, ma che ha candidamente dichiarato ai poliziotti la propria occupazione.
“Questa zona di Catania è mia”: in manette prostituta che assale una diciannovenne
Rissa in corso dei Martiri: all'arrivo della polizia calci e pugni agli agenti