CATANIA – “Matteo Salvini? Il Signore lo benedica, ma a lui del Meridione non interessa nulla, mentre io devo difendere la mia terra”. Carmelo Lo Monte, deputato della Lega e fino a lunedì scorso tra gli uomini più in vista del Carroccio in Sicilia racconta l’addio a Salvini e l’iscrizione al gruppo Misto della Camera immediatamente dopo il cambio di maggioranza che ha portato al Conte Bis. Eppure Lo Monte se la proprio con i dirigenti del Carroccio: “Ho deciso di dire basta – spiega in un’intervista all’Adnkronos – e di lasciarli liberi di intercettare personaggini nell’Isola, si vede che non hanno bisogno della mia esperienza e onestà, che è un problema per loro, visto che sono abituati a ben altri uomini”.
“In passato avevo visto Salvini qualche volta e gli avevo chiesto di fare il partito nazionale”, racconta il politico il 63enne, originario di Graniti, nel Messinese e giorovago dei partiti politici. Il suo curriculum parla chiaro: Democrazia Cristiana fino al 1994, PPI fino al 2001, poi in Democrazia Europea fino 2002. Passa all’Udc tra il 2002 e il 2005, poi all’Mpa fino al 2012, passa nel Centro Democratico per 3 anni fino al 2015, ancora la parentesi socialista nel Psi fino al 2017 e poi la folgorazione leghista in Noi con Salvini durata fino a pochi giorni fa. Nella sua lunga carriera politica è stato deputato, assessore e vice presidente della Regione siciliana e per quattro volte parlamentare alla Camera.
“Io e altri del Sud abbiamo insistito e lui è stato coraggioso, ha aperto la Lega anche nelle nostre regioni e fino al 4 marzo è andato tutto bene, poi ha commissariato tutto, Sicilia, Calabria, Campania”. Uno choc per il siciliano, giunto alla quarta legislatura, che non si spiega quanto accaduto: “Nessuno di quelli che avevano vinto alle politiche del 2018, gli è più andato bene, sono arrivati i lombardi, ci hanno mortificato ripetutamente con gesti inspiegabili”.
“Salvini è intelligente, coraggioso, ma si deve attrezzare meglio, suo cerchio magico è peggiore di quello di Bossi”, dice Lo Monte che si sente tradito dalla Lega ‘nazionale’ del Capitano: “Ho dovuto prendere atto – insiste – che questi di adesso sono più nordisti dei leghisti della prima ora, in tutto il Mezzogiorno c’è un commissario, tutti provenienti dal Nord, dalla Lombardia”.
Lo Monte è stato esautorato anche nella sua provincia, a Messina: “Domenica, alla vigilia del voto di fiducia in Aula al governo Conte, ho letto dai giornali, senza che ne sapessi nulla, che il giullare da due soldi di Salvini in Sicilia” Stefano Candiani “aveva commissariato anche la mia provincia, quella di Messina, così ho lasciato la Lega per il gruppo Misto. Nessuno ha voluto ascoltarmi, mi avevano pure offerta la segreteria della Commissione Agricoltura della Camera”, si rammarica. Alle ultime elezioni politiche la Lega aveva eletto in Sicilia un senatore (l’ex ministro Giulia Bongiorno) e due deputati, Alessandro Pagano in sicilia occidentale e proprio Carmelo Lo Monte nella zona orientale
Immediata la replica di Fabio Cantarella, responsabile degli enti locali per la Lega. “Per un parlamentare che se ne va per tenersi stretta la sua poltrona, decine di amministratori locali siciliani perbene stanno entrando in Lega. Per noi gli ideali, a Nord come a Sud, vengono prima dei posti”. Ma non è la sola reazione nella Lega, netto anche il commissario provinciale della Lega a Messina Matteo Francilia: “L’onorevole Lo Monte è ormai una caso conclamato di nomadismo politico ma ciò che è veramente ridicolo e lunare è l’accusa di antimeridionalismo a Matteo Salvini, a Stefano Candiani e a tutta la Lega. Contro il Sud ci sono solo i comportamenti di un ceto politico che pur di preservare potere e rendite di posizione sacrifica gli interessi e i bisogni dei cittadini e Lo Monte lo incarna perfettamente”.
Duri anche i commissari provinciali del Carroccio in Sicilia che denunciano: “Lo Monte dovrebbe rendere conto agli elettori del suo scarso interesse per il territorio messinese e siciliano: si tratta di un parlamentare che è stato assente a ben il 50% delle votazioni in Aula e che può vantare come attività parlamentare solo una interrogazione, un’interpellanza e un emendamento. Decisamente poco…”
Tutta la dirigenza siciliana della Lega fa poi quadrato intorno a Matteo Salvini e al commissario regionale Candiani: “gli attacchi al Salvini e Candiani sono squallidi e ingenerosi; in poco tempo il nostro commissario regionale ha strutturato il partito e dato spazio al merito, alla competenza e al rinnovamento. E l’impegno di Matteo Salvini ha raccolto grandi consensi sia tra i militanti che tra i Siciliani che nelle urne hanno premiato la Lega facendola passare dal 5% delle politiche all’oltre 20% delle elezioni europee”.
Luca Ciliberti
Twitter: @LucaCiliberti
Salvini perde un deputato siciliano. Lo Monte lascia: “La Lega ci mortifica”
L.Cil. Il parlamentare messinese girovago della politica passa al Misto: "Tutto il Sud è stato commissariato dai lombardi". La replica: "Attacchi squallidi e ingenerosi, pensa solo alla poltrona"