STROMBOLI (MESSINA) – “Un’attività persistente di tipo esplosivo di intensità ordinaria e discontinua che rende impossibile escludere il verificarsi di episodi più intensi del normale ed emissioni laviche”.
I vulcanologi dell’Ingv che monitorano lo Stromboli ribadiscono che sono proprio tipiche del comportamento di questo vulcano eruzioni “senza preavviso” o che evolvono “in maniera imprevista e rapida, implicando un livello di pericolosità mai nullo”.
Le osservazioni delle telecamere di sorveglianza poste a 400 metri e a Punta Corvi permettono di rilevare l’ordinaria attività stromboliana da più bocche attive in entrambe le aree crateriche. Spesso le esplosioni superano l’orlo della terrazza craterica e il materiale ricade sulla parte alta della Sciara del fuoco.
Tra fine agosto e metà settembre si sono verificati tra i 25 e i 30 eventi esplosivi all’ora: i ricercatori dell’Ingv spiegano che si tratta di una frequenza piuttosto elevata. Durante ognuno di questi episodi lapilli e bombe hanno ricoperto i fianchi del cono antistante la Sciara del Fuoco. In un’altra area si sono verificati 17-18 eventi esplosivi ogni ora. Le esplosioni, di intensità da bassa a medio-alta, hanno prodotto materiale fine misto a grossolano.
Per Flora Giudicepietro, ricercatrice dell’Osservatorio vesuviano di Napoli, l’analisi dei dati di quest’ultimo anno, grazie anche a nuove tecniche come la radiografia muonica, renderanno possibile comprendere meglio i processi eruttivi stromboliani e la dinamica del versante della Sciara del Fuoco.
Il governo Conte proprio ieri pomeriggio ha dichiarato lo stato di emergenza e ora dovrà nominare un commissario per procedere agli interventi e ai contributi per gli isolani che hanno avuto danni economici.
Stromboli, non si escludono forti esplosioni
Continua il monitoraggio dell'Ingv anche con nuove tecniche: "Tipiche di questo vulcano eruzioni senza preavviso"