CATANIA – “Mentre l’università di Catania registra un mortificante calo di studenti iscritti, di qualità nella formazione e di credibilità, mentre gli studenti fuggono dal nostro ateneo e le famiglie che se lo possono permettere decidono di spendere altrove i soldi destinati all’istruzione dei propri figli, il Cda corre ai ripari… con un provvedimento tanto inopportuno quanto dai contorni poco chiari, certamente parecchio impopolare”. Sta valutando iniziative legali, il Codacons, che denuncia a Catania “un espediente che danneggia gli studenti”.
“Nei giorni scorsi il Consiglio di amministrazione – spiega l’associazione dei consumatori – ha deliberato che tutti gli studenti non in regola con i crediti formativi (Cfu) dovranno pagare il contributo minimo di 200 euro stabilito dalla legge 232/16 (comma 258), con un mese e mezzo di anticipo, cioè entro il 31 dicembre 2019 anziché entro il 10 febbraio del 2020. E’ da notare la coincidenza che gli studenti ‘irregolari’ dovranno versare nelle casse dell’ateneo catanese la ‘modica’ cifra di 2 milioni e 400 mila euro (12.000 studenti per i 200 euro di contributo fisso) entro la chiusura dell’esercizio di bilancio 2019: a pensar male, sembrerebbe che la misura sia volta soltanto a turare una falla in un bilancio complessivamente dissestato mettendo le mani in tasca agli studenti e alle loro famiglie. Sembrerebbe, ribadiamo il condizionale, che ciò al solo scopo di provare a ottenere più punti organico nel 2020, per favorire un maggior numero di avanzamenti di carriera dei docenti”.
Secondo il Codacons con questa iniziativa l’università “sembra infischiarsene completamente delle conseguenze per i malcapitati colpiti dal provvedimento. Malcapitati che non sono pochi, una popolazione di oltre 12.000 studenti, più di un terzo degli iscritti all’ateneo. Da tenere presente che tra gli studenti cosiddetti ‘irregolari’ ci sono anche i laureandi che, completando il proprio percorso formativo in sessione straordinaria potrebbero essere esonerati dal pagamento del contributo fisso. Questi studenti però a seguito del provvedimento del Cda dovranno pagare ugualmente, ma niente si conosce riguardo all’eventuale modalità di rimborso della somma non dovuta”.
Codacons e Unicodacons (Osservatorio per la qualità dei servizi accademici) “non vogliono pensare male e pertanto fanno appello al magnifico rettore affinché si adoperi per il tempestivo annullamento del provvedimento”.
Ancora più esplicita l’Associazione universitaria Controcampus: “La guida allo studente per l’anno accademico 19/20 era già stata approvata e non prevedeva questo anticipo. Anticipare le tasse senza nessun confronto con le rappresentanze e associazioni studentesche è contro il diritto allo studio”.
“Cercano di fregare gli studenti catanesi”
Il Codacons minaccia azioni legali contro l'università: "Forte sospetto che chieda i contributi in anticipo per sanare le falle di bilancio"