CATANIA – Passando al setaccio il quartiere di Librino per contrastare soprattutto il dilagante fenomeno delle truffe per il conseguimento di erogazioni pubbliche come il reddito di cittadinanza, la polizia di Catania si è soffermata sui cartelloni pubblicitari in cui una donna pubblicizza il “primo lavoro discografico, un nuovo album in uscita ai primi di novembre”.
L’annuncio era in un minimarket di viale San Teodoro. Non solo i cartelloni erano stati affissi abusivamente, ma l’intero negozio era totalmente abusivo, all’interno di un immobile comunale, peraltro privo di agibilità.
Ci lavoravano tre persone, appartenenti allo stesso nucleo familiare; per loro stessa ammissione è emerso che tutti avevano dichiarato falsamente all’Inps di essere disoccupati e ciò ha consentito a uno dei tre, una donna, di richiedere e ottenere il reddito di cittadinanza in una proiezione di 18 mensilità a partire dal mese di luglio.
Agata Arena ha dichiarato di essere un’artista neomelodica; avrebbe investito 3.000 euro per incidere, mediante una nota casa discografica, 4 brani, già pubblicati, e un quinto inedito in uscita. Ha anche riferito di avere bisogno di altri soldi per incidere l’intero album contenente 8 brani. La cantante ha però contestato la ricostruzione degli investigatori sostenendo di non avere alcun reddito e di avere i requisiti per ottenere il reddito di cittadinanza. I tre sono stati indagati.
Album nuovo col reddito di cittadinanza: indagata la neomelodica catanese
Secondo la polizia lavorava in un minimarket di Librino totalmente abusivo e intascava il sussidio per finanziare l'incisione dei brani