PALERMO – Era già malata di tumore e mentre stava andando in bagno è caduta e si è fratturata il femore destro. Dopo un intervento nel reparto di ortopedia di Villa Sofia, a Palermo, però, si è ritrovata con due protesi: una per ciascuna gamba, anche quella sana.
E’ quanto accaduto nel settembre del 2012 a Mattea Giovanna Mancuso, 70enne deceduta un mese dopo l’operazione a causa del cancro. Adesso la Corte d’appello ha confermato la condanna a un anno (pena sospesa) per l’allora primario del reparto di ortopedia, Claudio Castellano, accusato di falso: secondo i magistrati, infatti, per nascondere il fatto di essere intervenuto inizialmente sulla gamba sbagliata, avrebbe taroccato la cartella clinica della paziente.
I giudici – esattamente come era accaduto in primo grado – hanno anche confermato il diritto al risarcimento dell’azienda Villa Sofia-Cervello. La famiglia Mancuso, invece, è già stata risarcita per i danni dallo stesso ospedale.
Operata alla gamba sbagliata: condannato
Palermo. La Corte d'appello conferma la sentenza per il primario di Villa Sofia: "Dopo l'errore ha pure taroccato la cartella"