DIFESA. “Nelle ultime due partite abbiamo acquisito maggiore sicurezza dal punto di vista difensivo soffrendo davvero poco. Rispetto a prima è cambiato qualcosa nella nostra testa, come era doveroso dopo la disfatta di Vibo. Nella mia carriera ho giocato più spesso in una difesa a tre, nella quale posso occupare tutte le posizioni, che a quattro. La fase di non possesso è efficace se l’intera squadra la interpreta come deve, così come è accaduto con il Bari. Ora la linea di pressing è meno alta e ciò ci permette di essere più corti in campo: adesso corriamo di meno per riconquistare palla”.
LUCARELLI. “Abbiamo sensazioni positive. Quando c’è un cambio di allenatore si cerca in primis di recuperare i giocatori dal punto di vista mentale. Nei primi giorni il nuovo tecnico ha cercato di dare serenità al gruppo e di sistemare la fase difensiva. Credo che i risultati, seppur in assenza di vittorie, ci abbiano aiutato a riguadagnare autostima. Ci spiace avere creato tanto nelle ultime due partite senza centrare il risultato pieno, ma i progressi si sono visti”.
PAGANESE. “A Pagani cercheremo di invertire la rotta. Siamo stanchi di fare brutte figure in trasferta. Siamo convinti che una vittoria possa riaccendere gli animi dei tifosi e dare consapevolezza al gruppo. Sono abituato a prendermi le mie colpe: la prestazione di Vibo, come altre, è stata scadente come squadra e a livello individuale. Abbiamo toccato il punto più basso, è stata una vergogna. Il Catania non deve trovarsi in questa situazione di classifica. Dobbiamo ritrovare convinzione e tornare a offrire prestazioni all’altezza. Con i giocatori che abbiamo è impensabile aver subito così tanti gol. Sono avvelenato, come lo sono i miei compagni: c’è solo da lavorare per tirarci fuori da questa situazione”.
LEADERSHIP. “Mi sento un leader? Sì, ma so di avere compagni di valore e il rientro di Biagianti è un valore aggiunto anche dal punto di vista caratteriale. Il capitano dà una mano ovunque giochi, se si abbassa accanto a noi difensori può aiutarci ad avviare il gioco. Data la sua esperienza dal punto di vista tattico, non c’è davvero nulla da dirgli. Una delle difficoltà sorte quest’anno è legata al fatto che molti elementi erano nuovi e in questi casi non è facile trovare i giusti equilibri. Molti errori ad inizio stagione sono nati da una lettura individuale e non di reparto delle singole situazioni”.