CATANIA – “Non possiamo che accogliere positivamente la notizia, che attendevamo da tempo, relativa alla chiusura della trattativa tra il Comune di Catania e la St Microelctronics per la vendita di 118 ettari di terreno nella zona industriale. Si chiude il cerchio, dopo l’acquisto, sempre da parte della Stm, di un’azienda svedese che opera nel campo della produzione del substrato di carburo di silicio, di un progetto che potrebbe ridare al nostro territorio opportunità occupazionali per circa 250 persone, nel giro di pochi anni.” A commentare la conferma, sulla novità ventilata dal colosso della microelettronica, è il segretario catanese dell’Ugl metalmeccanici, Angelo Mazzeo, che evidenza in particolare come la nuova prospettiva arriva in un contesto in cui le scelte strategiche avevano indotto perplessità.
“Gli ultimi dati presentati dal management non ci hanno soddisfatto appieno per quanto riguarda il futuro dello stabilimento di Catania, tenuto conto che la maggior parte degli investimenti sono stati orientati nella località brianzola. Continuiamo chiaramente ad essere critici nei confronti di questa politica aziendale che rischia, indubbiamente, di lasciare indietro il sito catanese, ma contestualmente riteniamo il nuovo programma, che sarà implementato nella nostra zona industriale, una interessante occasione di leggero riequilibrio tra il capitale investito nell’area di Monza e quello sostenuto ai piedi dell’Etna. Auspichiamo che oltre alla più volte richiesta chiamata in servizio dei 25 ex “Summer job” storici, venga data attenzione all’impianto M5.
Per noi è fondamentale che anche a Catania si dia spazio alla produzione della fetta di silicio a 12 pollici, poiché quella a 8 è ormai sulla via del tramonto. Saremo sempre vicini alla società, ogni qual volta vorrà puntare sulla nostra realtà territoriale, sulla scia di quanto fatto nel recente passato, dando lavoro e benessere a migliaia di catanesi”.
Terreni e idee, StM allarga gli orizzonti
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