a.cig.) Un lampo nel buio. Al culmine dell’ennesima giornata da tregenda per i colori rossazzurri, macchiata da episodi inaccettabili che nulla hanno a che fare con lo sport, Kevin Biondi illumina il cammino del Catania nella Coppa Italia di Serie C con la capocciata vincente che vale il successo sull’ostico campo del Potenza e la qualificazione ai quarti contro il Catanzaro, il 18 dicembre e in sede da stabilire tramite sorteggio (domani pomeriggio).
E dire che gli etnei questa partita non volevano neppure giocarla. Dopo aver denunciato l’aggressione sul traghetto all’ad Pietro Lo Monaco, la proprietà, nella persona del patron Pulvirenti, aveva subito comunicato l’intenzione di non presentarsi al Viviani. L’intervento del presidente della Lega Pro, Ghirelli, ha propiziato il dietrofront in extremis dopo ore di incertezza. E ne è valsa la pena.
In un periodo pieno di problemi e preoccupazioni, il Catania si regala una vittoria che fa benissimo al morale e mantiene viva l’opzione Coppa Italia come viatico per un buon piazzamento in ottica play off. Il fatto che il pass per il turno seguente lo stacchi il promettente Biondi, uno dei profili sui quali sarebbe sensato investire nell’opera di ricostruzione del progetto tecnico, è la chicca extra sul 2-1 finale: bravo Lucarelli a credere in lui (e in quelli come lui) anche a discapito di nomi più altisonanti ma meno redditizi e bravo Kevin a farsi trovare pronto.
Non era facile interpretare una sfida già di per sé complessa, in una trasferta tradizionalmente tabù, come quella contro il Potenza. Il deprecabile fuori programma che ha coinvolto Lo Monaco in mattinata con tutto quel che ne è seguito ha reso l’ostacolo da superare ancora più alto. Il Catania – sceso in campo con 15′ di ritardo come segno di protesta e in silenzio stampa nel post gara – lo ha fatto mettendoci cuore e carattere, ai quali ha aggiunto una dose di dinamismo superiore all’abituale.
Lucarelli vara un inedito 4-4-2 con tanto di robusto turnover, dettato dalle condizioni degli uomini disponibili e dalle caratteristiche di un campo sintetico che richiede corsa e freschezza atletica: Calapai e Marchese giocano da terzini accanto alla coppia centrale Noce-Silvestri, Llama fa compagnia a Bucolo in mediana con Barisic e Biondi sulle fasce, Di Molfetta sostiene Di Piazza in attacco. Anche Raffaele cambia qualcosa tra i suoi ma senza grandi stravolgimenti puntando su un 3-4-3 con Souare, Vuletich e Longo nel tridente.
Il primo squillo offensivo è di marca etnea: sinistro di poco a lato di Marchese dopo uno sfondamento di Barisic a destra. Un colpo di testa sul fondo di Vuletich è l’immediata replica dei padroni di casa in un primo tempo combattuto, nel corso del quale i toni agonistici salgono progressivamente. Il Catania tiene botta bene, cresce col trascorrere dei minuti e dopo i tentativi fuori bersaglio di Di Molfetta, Barisic e Di Piazza passa su rigore, decretato per una trattenuta in area di Di Somma ai danni di Di Piazza e trasformato dallo stesso Di Piazza (foto Galtieri, sotto).
Un sinistro di Llama contenuto da Ioime apre una ripresa nella quale i padroni di casa sono obbligati a spingere nel tentativo di raddrizzare la situazione. Gli etnei reggono e rischiano poco, ma l’ingresso di Franca, uomo d’area al quale non manca certo l’esperienza (40 anni tra un mese), aggiunge un grattacapo: è proprio il brasiliano, guarda caso, a girare in rete di testa un cross di Viteritti.
Gara e qualificazione che scappano via? Anche no. Il Catania evita di afflosciarsi come accaduto altre volte, reagisce e va a prendersi il nuovo vantaggio: Calapai si fa largo con ostinazione sulla destra su imbeccata di Bucolo e mette in mezzo un pallone che Biondi spedisce in fondo al sacco con un bel colpo di testa vincendo il duello aereo con Viteritti.
Il Potenza si riversa in avanti ammassando uomini sulla trequarti e cercando lo spiovente giusto in area, ma l’unico vero pericolo per Martinez, ben disimpegnatosi in uscita e non solo, lo crea ancora Franca con un’inzuccata che il portiere spagnolo corregge sulla parte superiore della traversa.
Il resto è forcing vano dei lucani e opposizione tenace del Catania. Che non ha risolto i problemi in sol colpo, ma che aveva un maledetto bisogno di una vittoria come questa. Per tanti, tantissimi motivi.
POTENZA-CATANIA 1-2
Potenza (3-4-3): Ioime 6, Silvestri 5.5, Di Somma 5, Emerson 6, Viteritti 5.5, Iuliano 6, Coppola 5.5 (23′ st Isgrò 5.5), Panico 5.5 (20′ st Dettori 6), Souare 5 (23′ st Coccia 6), Vuletich 6 (35′ st Volpe sv), Longo 5.5 (20′ st França 6.5). A disposizione Breza, Ricci, Giosa, Sales, Gassama, Nembot, Ferri Marini. All. Raffaele 5.5
Catania (4-4-2): Martinez 6.5, Calapai 6.5, Noce 6.5, Silvestri 6.5, Marchese 6.5, Barisic 6 (25′ st Catania 6), Bucolo 6.5, Llama 6 (39′ st Rizzo sv), Biondi 7, Di Molfetta 6 (25′ st Dall’Oglio 6), Di Piazza 6 (30′ st Curiale 6). A disposizione Furlan, Pino, Pinto, Distefano, Biagianti, Esposito, Rossetti, Mazzarani. All. Lucarelli 7.
Arbitro: Carella di Bari 5.5
Reti: 40′ pt Di Piazza (rig), 21′ st França, 24′ st Biondi.
Note: partita cominciata con 15 minuti di ritardo a causa della protesta da parte dei calciatori del Catania per l’aggressione subita in mattinata dall’ad Lo Monaco. Spettatori 1.297 (ospiti 66), incasso di 8.300 euro. Ammoniti Marchese, Coppola, Di Somma, Di Piazza, Emerson, Viteritti, Iuliano, Martinez. Recupero: 3′ pt e 4′ st.