CATANIA – La polizia di Catania ha arrestato a Librino un trentenne per maltrattamenti all’ex convivente. Da anni la donna subiva angherie dal compagno che l’ha picchiata, l’ha offesa e lanciato contro oggetti, anche quando era in gravidanza e in presenza dei tre figli.
Le impediva di frequentare amiche o uscire di casa, obbligandola a chiedergli il permesso per andare a trovare la propria madre. Spesso non le forniva i soldi per fare la spesa. In un episodio l’uomo, rincasato a notte fonda, l’aveva aggredita con pugni e calci solo perché lei aveva acceso una sigaretta; non contento, il giorno dopò le provocò anche una ferita alla fronte.
Proprio questo episodio ha indotto la donna a rivolgersi alla polizia, dichiarando che non aveva voluto denunciare l’uomo in precedenza per paura e per tenere unita la famiglia. L’uomo era arrivato a definirsi il suo “padrone”. La poveretta ha così raccontato che in varie occasioni lui l’aveva sbattuta contro il muro e che, quando si era recata al pronto soccorso per farsi medicare, non aveva riferito ai medici che era stato proprio il marito a procurargliele.
Quanto dichiarato dalla donna ha trovato conferma presso i parenti che, aiutandola anche economicamente, l’hanno vista con un occhio nero e hanno riferito che l’uomo la teneva prigioniera in casa. Il trentenne, che fa uso di stupefacenti, l’aveva sottomessa, per gelosia e perché si sentiva in posizione di superiorità: adesso si trova recluso nel carcere Piazza Lanza.
Catania, il compagno era il suo “padrone”
Reclusa in casa e picchiata anche quando era incinta e davanti ai figli: la donna lo denuncia, trentenne in manette